Aperto a Roma il Congresso della Federazione italiana scuole materne
A 35 anni dalla sua istituzione, la Federazione italiana scuole materne (Fism) è riunita
da ieri a Roma per il X Congresso nazionale. L'obiettivo è di discutere delle scelte
educative e delle attese per il futuro. Ai partecipanti è arrivato anche il saluto
del Papa, ieri all'udienza generale, e l'incoraggiamento a continuare l’attività e
a sviluppare la presenza sul territorio, concretizzata in 8000 istituti paritari.
Le scuole accolgono oltre un terzo dei bambini italiani e senza di esse, spiega il
segretario Fism Luigi Morganti, non sarebbe garantito il diritto all’educazione
della seconda infanzia. La sua riflessione, al microfono di Gabriella Ceraso.
R. – Il Papa
ha espresso il suo incoraggiamento, il suo apprezzamento vivissimo per quello che
facciamo. Ha richiamato ad un’attenzione maggiore all’educazione e ha invitato a proseguire,
come abbiamo fatto in questi anni, consapevole anche delle difficoltà oggettive. D.
– Come sintetizzare 35 anni di vita della Fism? R. – Si può
riassumere così: la qualità dell’educazione per noi è un dovere, la parità è un diritto
che però va acquisito totalmente, anche sul piano economico. D.
– Tra le questioni di fondo del Congresso, ci sono le ragioni delle scuole dell’infanzia
e soprattutto le scelte fatte in materia educativa. Quali sono? R.
– Le ragioni di fondo sono nel servizio. Molte di queste scuole hanno alle spalle
oltre un secolo di storia e sono profondamente radicate in queste comunità in cui
operano. Il rapporto fiduciario è un elemento culturalmente assai rilevante, nel momento
in cui c’è questo riflusso del privato. In secondo luogo, c’è il riconoscimento di
una capacità educativa che è la scelta di fondo che proponiamo: è il primato dei bambini
e delle bambine, e quindi la scuola e la famiglia al servizio dell’educazione integrale.
D. – Gli ultimi dati Ocse sulla scuola: la primaria va meglio
della secondaria. Lo stato di salute della materna quale è? R.
– C’è una fortissima motivazione nel personale che opera in queste scuole. Devo dire
che sulla qualificazione, sull’aggiornamento, sulla sperimentazione, l’indicazione
è quella di un ulteriore miglioramento. Ed è questo il motivo per cui chiediamo più
fondi per una retribuzione corretta del personale. R. – E’ questa
la sfida del futuro per la Fism? D. – Non è solo questa. Si
tratta di coniugare, guardando al futuro, la nostra identità, la nostra storia, le
nostre radici e quindi di attualizzarle. Si deve mantenere altissima la qualità delle
scuole e, ovviamente, si devono compiere passi concreti sulla via della parità scolastica
effettiva.