Storica decisione nella Chiesa ortodossa: gli emigrati avranno proprie Conferenze
episcopali
L’istituzione delle conferenze episcopali della diaspora ortodossa, che avranno il
compito di guidare il gregge ortodosso fuori dagli Stati di provenienza, è la principale,
storica decisione venuta dal primo dei due incontri preparatori previsti per il 2009,
tenuto a Sabezy (Ginevra), che hanno lo scopo di preparare il tanto atteso sinodo
panortodosso. Secondo i canoni sinora vigenti, - riferisce l'agenzia AsiaNews - i
fedeli ortodossi che risiedevano fuori dai Paesi di origine, divenivano competenza
del Patriarcato ecumenico. Ma la massiccia emigrazione, seguita al crollo della cortina
di ferro, aveva creato non pochi problemi nella gestione degli affari ortodossi nella
diaspora, dovuti anche all’esasperata identificazione del messaggio cristiano con
l’origine etnica dei fedeli. Cosa che è stata causa di non poche incomprensioni e
strumentalizzazioni, con ripercussioni anche a livello politico ed economico. Con
questa decisione storica, presa all’unanimità, si istituiscono le conferenze episcopali
ortodosse nella diaspora, che saranno presiedute dal più anziano metropolita di appartenenza
a Costantinopoli. In sua assenza verrà sostituito secondo i canoni dell’ecclesiologia.
Verranno istituite anche nuove conferenze episcopali onde poter soddisfare le nuove
condizioni che sono venute a crearsi nel mondo della diaspora. Tutte le decisioni
dovranno basarsi sul principio dell’unanimità delle Chiese, che saranno rappresentate
dai loro vescovi. Membri delle conferenze episcopali saranno tutti i vescovi riconosciuti
da tutte le Chiese ortodosse. Tutte le conferenze avranno come centro di coordinamento
Costantinopoli. Chiaro segnale del nuovo clima è la notizia di ieri, che sarà Costantinopoli,
il 4 luglio, la destinazione della prima visita all’estero del nuovo patriarca di
Mosca, Kyrill. Il patriarca Bartolomeo I, nella sua riflessione domenicale, ha confermato
l’importanza dei lavori di Ginevra, puntualizzando che attraverso questi lavori la
Chiesa ortodossa si sta preparando a camminare compatta per poter affrontare le esigenze
e le sfide del mondo contemporaneo, senza che ciò significhi secolarizzarsi. Il prossimo
incontro è stato fissato per metà dicembre, sempre a Ginevra .Temi in agenda: il modo
di riconoscere lo status di Chiesa autocefala; il modo di riconoscere lo status dell’autonomia
di una Chiesa; Dipticha, cioè le regole del reciproco riconoscimento canonico tra
le Chiese ortodosse; stabilire un calendario comune delle festività (per esempio alcune
Chiese festeggiano il Natale il 25 dicembre, altre 10 giorni più tardi); impedimenti
e canonicità del sacramento del matrimonio; la questione del digiuno nel mondo contemporaneo;
i rapporti con le altre confessioni cristiane; il movimento ecumenico; il contributo
degli ortodossi per affermare l’ideale cristiano di pace, fratellanza e libertà. (R.P.)