Fino al settembre del 2008 aveva sollevato dubbi sulla beatificazione di Pio XII,
adesso prega invece per lui e propone di riconoscere Papa Pacelli come santo. E’ un
rabbino statunitense che si è pronunciato sulla vicenda nella prefazione all’ultimo
libro di suor Margherita Marchione dal titolo: “Papa Pio XII. Un’antologia di testi
nel 70° anniversario dell’incoronazione”, edito in italiano e inglese dalla Libreria
Editrice Vaticana. Il rabbino americano Erich A. Silver del Temple Beth David in Cheshire,
responsabile per il miglioramento delle relazioni tra Giudaismo e Chiesa Cattolica,
spiega il perché di questo suo ripensamento. “Credevo – ha scritto Silver nella prefazione
al libro della Marchione – che il Papa potesse fare di più. Volevo sapere se, infatti,
fosse stato un collaboratore, un antisemita passivo, mentre milioni di ebrei furono
uccisi”. Poi – ha raccontato il rabbino – nel mese di settembre del 2008 era stato
a Roma, su invito di Gary Krupp a partecipare ad un simposio organizzato dalla Pave
The Way Foundation, in cui si voleva capire il ruolo di Papa Pio XII durante l’Olocausto.
In quell’occasione il rabbino Silver conobbe suor Marchione e una cinquantina tra
rabbini, sacerdoti, studiosi e giornalisti che avevano studiato e indagato a fondo
sul tema. Per Silver, quel simposio è stata una folgorazione – riferisce l’agenzia
Zenit. “Le prove che ho visto – ha scritto lo statunitense – mi hanno convinto che
la sola motivazione di Pio XII è stata di salvare tutti gli ebrei che poteva”. E l’immagine
negativa contro Pio XII? Secondo Silver, tutto è cominciato con la pubblicazione del
libro “The Deputy” con la diffusione di bugie e l’abitudine a non indagare i fatti
storici. Così molte persone sono diventate “strumento di coloro che detestano Pio
XII perché fu sempre anticomunista”. “E’ da notare – ha rilevato Silver – che, dopo
la fine della guerra, e fino alla sua morte gli ebrei lo hanno lodato continuamente
riconoscendolo come salvatore”. “Io spero – ha auspicato il rabbino – che la canonizzazione
di Papa Pio XII possa procedere speditamente, affinché non solo i cattolici, ma tutto
il mondo possa conoscere il bene compiuto da quest’uomo di Dio”. Nella parte finale
della sua introduzione al libro della Marchione, Silver ha ricordato che nel 50° anniversario
della morte di Pio XII, nella predica di Yom Kippur, ha parlato del “bisogno che c’è
di correggere gli sbagli fatti nel passato. Dopo tutto, Eugenio Pacelli è un amico
speciale di Dio – un santo. Tocca a noi riconoscere questo fatto”. Suor Margherita
Marchione, conosciuta come “Fighting Nun” (la suora che combatte), autrice di oltre
15 libri sulla figura di Pio XII, ha ricordato di aver conosciuto e incontrato Papa
Pacelli nell’estate del 1957, quando venne in Italia per condurre una serie di ricerche
sul poeta Clemente Rebora. Per suor Margherita, Pio XII è la più grande personalità
dell’epoca della Seconda Guerra Mondiale. “Questo Papa – ha detto a Zenit a cui ha
rilasciato un’intervista – nel silenzio e nella sofferenza, senza armi e senza eserciti,
riuscì a salvare tante vite umane e ad alleviare tante pene. E’ la verità storica”.
Suor Margherita ha dimostrato che Pio XII fu nemico acerrimo dei nazisti e dei comunisti.
Come ha scritto monsignor Fulton J. Sheen: “il Vaticano è stato tacciato di comunismo
dai nazisti, di nazismo dai comunisti, di antifascismo dai fascisti, ma in realtà
si oppone a ogni ideologia antireligiosa”. In merito al rapporto con gli ebrei, suor
Margherita può dimostrare che “Pio XII ha salvato più ebrei di qualsiasi altra persona
inclusi Oskar Schindler e Raoul Wallemberg”. “Durante la guerra – ha aggiunto – Pio
XII ha fatto di più di qualsiasi altro capo di Stato come il presidente americano
Franklin Roosevelt oppure Winston Churchill i quali potevano servirsi di mezzi militari.
L’unico capo mondiale che ha salvato migliaia di ebrei è stato Pio XII, il quale non
aveva mezzi militari”. (A.V.)