2009-06-15 15:40:43

Repubblica Dominicana: il governo respinge le proposte di modifica alla legge sul matrimonio


Resta invariata la facoltà concessa dallo Stato Dominicano alla Chiesa cattolica, con la firma del Concordato del 1954, di celebrare i matrimoni: mercoledì scorso è stata respinta dall’Assemblea dei revisori la proposta di modifica da apportare alla Costituzione, che intendeva riconoscere gli effetti civili ai matrimoni realizzati da tutte le chiese della Repubblica Dominicana. La proposta faceva parte della relazione elaborata da una Commissione speciale di membri dell'assemblea, alla quale era stato assegnato lo studio degli articoli 44, 45 e 46 della Costituzione della Repubblica Dominicana, che si riferiscono alla famiglia. Un totale di 108 membri dell'assemblea hanno votato a favore e 106 si sono detti contrari ad eliminare il numero 4 dell'articolo 44 della relazione presentata dalla Commissione. La proposta diceva che: "I matrimoni religiosi avranno effetti civili nei termini stabiliti dalla legge". Inoltre l'Assemblea ha approvato che il matrimonio può avvenire solo tra un uomo ed una donna, chiudendo la possibilità ai matrimoni tra persone dello stesso sesso, come succede in alcuni Paesi. Sono stati anche riconosciuti diritti e doveri di un uomo e di una donna che si uniscono in matrimonio, stabilendo anche le norme ereditarie per figli e mogli. L'articolo 44 è stato elaborato da una Commissione speciale presieduta da Cristina Lizardo. Si stabilisce infine che ogni persona ha diritto a costruire una famiglia, e che l'uomo e la donna godranno di uguali diritti e doveri. Intanto nel Paese continua il dibattito sull'aborto, in particolare sull'articolo 30 della Costituzione, che difende incondizionatamente la vita, dal concepimento fino alla morte naturale. L'Assemblea nazionale della Repubblica Dominicana ha approvato il 21 aprile, con 167 voti a favore e solamente 32 contrari, la proposta di mantenere invariato l'articolo 30. In questi giorni tutti i legislatori del Congresso sono riuniti in un'assemblea speciale, per una seconda lettura o revisione della Costituzione. Il cardinale Nicolás di Jesús López Rodríguez, arcivescovo di Santo Domingo, - riferisce l’agenzia Fides - durante la celebrazione della santa Messa per la solennità del Corpus Domini, lo scorso giovedì, ha sottolineato che in questi momenti: "il popolo dominicano e i gruppi cristiani, con la Chiesa cattolica in testa, mantengono un atteggiamento di vigilanza ed attenzione fino alla conclusione del processo costituzionale" affinché si rispetti il diritto alla vita. Ha affermato inoltre: "non vogliamo che i nostri legislatori vadano a copiare quello che altri governi, organismi internazionali, grandi capitali ed altre organizzazioni stanno facendo per promuovere l'aborto nel mondo". Egualmente ha ricordato che : "l'ampia maggioranza del popolo dominicano ama e rispetta la vita umana e vuole che nel testo costituzionale rimanga il rispetto e la difesa della vita". "Crediamo e professiamo la nostra fede nella vita e siamo disposti a difenderla sempre" ha concluso il cardinale. (A.V.)







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