Pakistan: Caritas Internationalis e Pom in aiuto degli sfollati dello Swat
In Pakistan l’insicurezza e la mancanza di fondi sta mettendo a rischio le operazioni
umanitarie a sostegno di oltre 2 milioni e mezzo di sfollati, in fuga dai combattimenti
tra esercito pakistano e talibani nella zona nord-occidentale del Paese. Lo denuncia
oggi Caritas internationalis, ricordando l’appello di 7 milioni di dollari lanciato
il 1° giugno per sostenere 385.000 persone. “La risposta agli urgenti bisogni della
popolazione pakistana è stata finora inadeguata”, sottolinea la nota. “Il mondo ha
dimenticato il Pakistan – afferma Paul Healy, rappresentante in Pakistan di Trocaire
(Caritas Irlanda) –. O forse pensa a questo Paese solo in termini di ‘guerra al terrore’
e bombardamenti. Persone innocenti che sono state forzate a fuggire dalle loro case
hanno grande bisogno di cibo, medicine e sostegno psicologico”. La maggior parte “ha
trovato rifugio presso altre famiglie e solo il 15% vive nei campi”. Le Caritas di
diversi Paesi (Pakistan, Svizzera, Usa, Irlanda e Paesi Bassi) stanno fornendo cibo,
generi non alimentari, prodotti per l’igiene, tende per cristiani, indù e minoranze
sikh a Hassan Abdal e Mardan. Una campagna di sensibilizzazione e di aiuto per gli
sfollati di Swat è stata lanciata anche dalle Pontificie Opere Missionarie (POM) in
Pakistan. Le POM hanno promosso un raccolta di fondi in favore degli oltre due milioni
di profughi della Provincia della Frontiera di Nordovest, vittime del conflitto in
corso fra l’esercito regolare pakistano e i gruppi militanti talebani. Dando corso
all’appello dei vescovi del Pakistan, che hanno chiesto ai fedeli pakistani di mobilitarsi
per l’assistenza umanitaria, le POM, su iniziativa del direttore padre Mario Rodrigues,
hanno chiesto a tutte le parrocchie e le associazioni cattoliche di indire una raccolta
fondi straordinaria, per rispondere all’emergenza in corso, cha sta scuotendo tutto
il paese. Nella raccolta sono coinvolti anche bambini e ragazzi, che hanno disposto
nelle chiese piccole scatole per le offerte, con il compito di sensibilizzare gli
adulti sulla difficile situazione. L’opera delle POM - riferisce l'agenzia Fides
- si affianca all’impegno generale della Chiesa pakistana che prosegue senza sosta.
I cristiani in Pakistan hanno messo in campo le loro risorse, l’esperienza e le capacità
per venire incontro alla drammatica situazione degli sfollati. Attualmente i campi
profughi allestiti dalle autorità, in collaborazione con le Ong, sono 27 in sei differenti
distretti vicini alla valle di Swat. I volontari cristiani portano assistenza alla
popolazione che è in maggioranza musulmana, senza alcuna preferenza o discriminazione.
Fra i profughi vi sono anche parte dei 100mila cristiani presenti nella Provincia
della Frontiera di Nordovest. (R.P.)