2009-06-15 15:36:33

Messico: uccisi un sacerdote e due seminaristi


Mons. Maximino Martínez Miranda, vescovo di Ciudad Altamirano nello Stato di Guerrero, in Messico, ha confermato ieri l’uccisione di un sacerdote, padre Habacuc Hernández Benítez, e di due seminaristi, Eduardo Oregón Benítez e Silvestre González Cambrón, mentre a bordo di una camionetta attraversavano la città per prendere parte a una riunione sulla pastorale vocazionale. Per la stampa locale, le tre vittime sono state colpite alle spalle da alcuni proiettili e sono rimaste probabilmente coinvolte in una battaglia tra bande giovanili del narcotraffico. Per ora la polizia e le autorità della città non hanno dato una versione plausibile dei fatti. L’arcivescovo di Acapulco, mons. Felipe Aguirre Franco, confermando ieri dopo la Messa le prime notizie fornite dal vescovo di Ciudad Altamirano, nel corso di in un breve incontro con la stampa ha ipotizzato che si possa trattare di un terribile incidente. Involontariamente il sacerdote e i due seminaristi possono essere incappati nel mezzo di un regolamento di conti, cosa quasi “normale” in numerose località del Messico, dove spesso la fanno da padrone bande di narcotrafficanti. Esprimendo solidarietà e partecipazione ai parenti delle vittime e ai loro parrocchiani, mons. Aguirre Franco ha annunciato che “le quattro diocesi della provincia ecclesiastica si riuniranno oggi e domani per analizzare la grave situazione che si vive nello Stato di Guerrero” e sicuramente “daremo alla stampa un nostro comunicato”. “Quanto accaduto è un duro colpo per Guerrero e per la comunità della diocesi di Ciudad Altamirano”, ha aggiunto il presule che ha rinnovato il suo appello affinché “si metta fine quanto prima ad ogni tipo di violenza, che spesso usa i cittadini come scudi umani”. Dopo aver ricordato i numerosi fatti incresciosi delle ultime settimane, mons. Felipe Aguirre Franco ha detto con tristezza che ormai si è diventati “ostaggi di questo scontro violento con il quale i cartelli della droga cercano di far quadrare i loro conti”. “Si tratta – ha proseguito - di poteri importanti che operano al sopra di noi cittadini; a volte questi gruppi sono in grado anche di contagiare altre persone che poi imitano questo tipo di violenza con lo scopo d’imporre la legge della giungla”. Infine, l’arcivescovo di Acapulco ha sottolineato la gravità della situazione dicendo che sembra imporsi “la legge delle armi” e ciò, ha spiegato, “tende a far vedere come naturale che i fratelli si uccidano tra loro”. “Le forze armate non sono sufficienti per trovare una soluzione vera e definitiva – ha ammonito il presule - al dramma del narcotraffico e della violenza”. “Ora occorrono azioni - ha concluso mons. Felipe Aguirre Franco - che vadano a risolvere le cause ultime di questa situazione”; per questo bisogna chiedere “con sincerità l’aiuto e l’assistenza di Dio”. (A cura di Luis Badilla)







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