Inghilterra-Galles: i dubbi dei vescovi sulle pari opportunità
I vescovi di Inghilterra e Galles hanno espresso, in un documento inviato al parlamento,
le loro riserve sulla nuova legislazione sulle pari opportunità che viene discussa
in questo periodo alla Camera dei Comuni. La nuova legge - riferisce l'agenzia Sir
- sostituirà centinaia di leggi minori e di direttive europee che regolano il problema
della discriminazione tra persone di sesso, razza, religione e età diversa. È proprio
tra il diritto a praticare la propria religione e il diritto a tutelare punti di vista
diversi che ci sono stati scontri negli ultimi anni tra le Chiese cristiane e lo Stato.
Quasi tutte le agenzie di adozione cattoliche hanno chiuso perché lo Stato, che le
ha sempre finanziate, ha proibito loro di discriminare le coppie che adottano in base
al sesso, costringendole a considerare le coppie omosessuali allo stesso modo di
quelle eterosessuali. I vescovi sono preoccupati per una nuova norma, contenuta nella
legge, che toglierebbe loro il diritto di scegliere i dipendenti da assumere se si
fa eccezione per sacerdoti e per insegnanti di religione. "La Chiesa si troverebbe
nella posizione assurda di non poter escludere da un incarico, che prevede il contatto
con giovani, un candidato divorziato che si è risposato", hanno scritto i vescovi.
Vi è anche la possibilità che un dipendente delle strutture della Chiesa cattolica
acquisti, con la nuova legislazione, il diritto di portare in tribunale la Chiesa
stessa, perché si sente offeso dalle immagini religiose presenti negli edifici cattolici.
(A.M.)