2009-06-14 14:16:48

Giornata mondiale per la donazione del sangue: ancora grande il divario tra nord e sud del Pianeta


Si celebra oggi la Giornata Mondiale della donazione del sangue, che vede manifestazioni ed eventi promossi dalle associazioni di volontariato in tutto il mondo. Annualmente sono circa 80 milioni le donazioni a livello mondiale, di cui dodici milioni solo negli Stati Uniti. Anna Villani ha intervistato il direttore generale del Centro Nazionale Sangue, il dott. Giuliano Grazzini: RealAudioMP3

R. – La cosa di massimo rilievo nello sviluppo della donazione del sangue nel mondo è la grande differenza che esiste fra i Paesi ad elevato indice di sviluppo umano contro i Paesi che invece hanno un basso indice di sviluppo umano, i Paesi, come noi diciamo, in transizione. Degli 80 milioni di donazioni di sangue, i Paesi in via di sviluppo utilizzano soltanto il 38 per cento, il restante delle donazioni viene utilizzato per quel 18 per cento di popolazione mondiale che appartiene ai Paesi ad elevato sviluppo. Tutto questo perché nei Paesi poveri sono poco presenti politiche nazionali di sviluppo della donazione del sangue gratuita, volontaria, non remunerata, mentre nei Paesi europei, nei Paesi più evoluti, ormai è consolidato sia questo che l’investimento economico finanziario a sostegno dei sistemi “sangue nazionale”.

 
D. – In quali Paesi la situazione si presenta più critica?

 
R. – Abbiamo in particolare una situazione estremamente grave nell’Africa subsahariana, dove vivono 800 milioni di persone, dove la pandemia di Aids è veramente molto, molto importante, e dove anche quel poco di trasfusione che si fa contribuisce ad un’ulteriore diffusione dell’Aids.

 
D. – C’è qualche Paese in cui la situazione è invece migliorata?

 
R. – In India, dove da un momento di confusione, in cui il sangue si vendeva, si donava a pagamento, si è arrivati all’organizzazione di un sistema sangue nazionale in suolo pubblico, con la promozione della donazione volontaria non remunerata. Comunque, il bilancio complessivo del mondo ci dice che abbiamo ancora 79 Paesi in cui abbiamo indici di donazioni bassissimi, inferiore a 10 donazioni per mille abitanti all’anno, quando, l’indice ottimale, indicato dall’Organizzazione Mondiale della Sanità è di almeno 40 donazioni per mille abitanti all’anno. Maggiore è il tenore socioeconomico e l’indice di sviluppo umano e maggiore, ovviamente, è la presenza della donazione non remunerata del sangue sicuro, dei sistemi trasfusionali nazionali.

 
D. – Perché avete scelto la data del 14 giugno per celebrare la Giornata mondiale del donatore di sangue?

 
R. – Il 14 giugno è la data di nascita di uno scienziato che si chiamava Karl Landsteiner, che ha scoperto i gruppi sanguigni A e B. Poi nel 1930 prese anche il Premio Nobel per la scoperta del sistema RH.

 
D. – Ogni anno la giornata ha un tema diverso, quale quello di quest’anno?

 
R. – Quest’anno, la Giornata mondiale del donatore di sangue è incentrata sulla donazione del sangue cento per cento volontaria, cento per cento non remunerata. Questo perché la non remunerazione è, a parte, l’elemento etico di fondamentale importanza, e anche un grande elemento di sicurezza clinica della donazione stessa. Quest’anno la Giornata mondiale si celebra, come sede mondiale, in Australia, a Melbourne. Comunque in tutto il mondo, quest’anno, si può andare sul sito Internet www.wbdd.com (World blood donor day) dove sono già in linea un infinito numero di bandiere degli Stati di tutto il mondo, che stanno celebrando questa importante Giornata, che è un tributo a tutti i donatori che volontariamente ogni giorno contribuiscono a produrre quegli 80 milioni di donazioni, che ogni anno nel mondo vengono effettuate.







All the contents on this site are copyrighted ©.