2009-06-13 14:44:12

Messaggio del vescovo di Padova nella memoria di Sant'Antonio


Si celebra oggi la memoria di Sant’Antonio di Padova, dottore della Chiesa. Nel messaggio per l’odierna giornata, il vescovo di Padova, mons. Antonio Mattiazzo, sottolinea che Sant’Antonio si è prodigato per promuovere il bene completo della persona “con una particolare sensibilità verso i sofferenti, i poveri, gli oppressi, per favorire relazioni umane meno conflittuali”. Venuto da fuori come “immigrato” - ricorda il vescovo di Padova - Sant’Antonio ha avuto sempre a cuore il bene di tutti gli abitanti della città. Gli immigrati – aggiunge mons. Antonio Mattiazzo - devono essere aiutati ad inserirsi, facendo in modo che conoscano lingua, cultura, religione e tradizioni della città patavina. Padova – si legge nel messaggio - ha bisogno di un “colpo d’ala” per guardare in alto e avanti per dare un “supplemento d’anima” al corpo sociale. La presenza oggi in città di immigrati, portatori di cultura, religione, stili di vita diversi - sottolinea il vescovo - va considerata nell’ottica del bene comune: “l’immigrato è un fratello che viene da lontano dove spesso ha tanto sofferto”. Da lontano è arrivato anche Sant’Antonio, al secolo Fernando di Buglione,, nato nel 1195 a Lisbona. A 15 anni è novizio nel monastero di San Vincenzo, tra gli agostiniani. Nel 1220, dopo aver visto i corpi senza vita di 5 francescani uccisi in Marocco, decide di entrare nell’ordine dei francescani e prende il nome di Antonio. Nel 1227 diventa provinciale dell’Italia settentrionale e si stabilisce a Padova continuando l’opera di predicazione. Il 13 giugno del 1231 viene colto da un malore a Camposampiero. Prima di morire chiede ai confratelli di essere portato a Padova. (A cura di Amedeo Lomonaco) RealAudioMP3







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