Iran: scontri dopo la rielezione di Ahmadinejad e l'accusa di brogli
I risultati delle elezioni presidenziali iraniane hanno dato la vittoria, secondo
i dati ufficiali pubblicati dagli uffici elettorali, al presidente uscente Mahmoud
Ahmadinejad con il 62,6% delle preferenze. Dura protesta invece da parte del candidato
rivale, il conservatore moderato Mussavi, che denuncia brogli elettorali e non intende
riconoscere la sconfitta: c'è il rischio di una tirannia, ha detto. Preoccupazione
ha espresso Israele che chiede alla comunità internazionale di intensificare i controlli
sui programmi nucleari iraniani. Intanto nel Pese sono scoppiati i primi scontri.
Il servizio di Stefano Leszczynski:
Manifestazioni
di protesta e scontri tra polizia e sostenitori del grande sconfitto di queste elezioni,
il 67enne, Mir Hossein Mussavi. Il leader conservatore moderato, considerato dagli
osservatori come uno dei favoriti nella corsa alla presidenza dell’Iran ha ottenuto
poco meno del 33% dei consensi, mentre il presidente uscente, Ahmadinejad, ha incassato
quasi il 63% delle preferenze. Il risultato ha provocato momenti di forte tensione
per le strade della capitale iraniana con i sostenitori di Mussavi che hanno inscenato
manifestazioni contro presunti brogli e con lo stesso esponente moderato che si è
rivolto alla guida suprema Ali Khamenei denunciando irregolarità nelle votazioni.
“Non mi arrenderò a questa farsa pericolosa”, ha dichiarato Mir Hossein Mussavi, aggiungendo
che il popolo “non si piegherà a chi prende il potere con gli imbrogli”. Per un commento
sull’esito di queste elezioni abbiamo raggiunto a Teheran l’inviato de Il Sole 24Ore,
Alberto Negri:
R. – C’è stata
una sorpresa perché, dopo la grande affluenza di voto che si è vista ieri, appariva
abbastanza probabile che ci si avvicinasse soprattutto a un ballottaggio tra i due
candidati. In realtà, mai un presidente uscente aveva perso quando si era ripresentato
per il secondo mandato. Credo che ci sarà da parte di Mussavi una protesta per vie
legali e poi vedremo se effettivamente quel movimento che abbiamo visto nei giorni
scorsi, l’onda verde, avrà anche delle reazioni di piazza.
D.
- A questo punto le linee politiche dell’Iran continueranno a rimanere rigide come
sono state finora?
R. – Le linee più importanti nel
campo della politica estera della difesa vengono elaborate dalla guida suprema, da
Ali Khamenei, da lui viene l’indirizzo finale. Adesso, con la riconferma di Ahmadinejad,
ci troveremo di fronte a un personaggio che conosciamo già. Vedremo se in qualche
modo attenuerà i toni rispetto al passato.