Il commento di don Massimo Serretti al Vangelo della Domenica
Questa domenica, in Italia e in altri Paesi, si celebra la Solennità del Corpus Domini.
La Liturgia presenta il Vangelo dell’Ultima Cena come viene riferita da San Marco.
Gesù prende il pane e recita la benedizione, lo spezza e lo dà loro, dicendo:
“Prendete,
questo è il mio corpo”.
Poi prese un calice e rese grazie, lo diede
loro e ne bevvero tutti. E disse loro:
"Questo è il mio sangue dell'alleanza,
che è versato per molti”.
Su questa Solennità ascoltiamo il commento
del teologo, don Massimo Serretti, docente di Cristologia all'Università Lateranense:
Solennità
del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo. Corpo e Sangue. Entrambi offerti «senza macchia»
al Padre (Eb 9, 14).
Il Corpo è il velo attraverso
il quale Cristo entra nel Santuario del Cielo, nella vera Tenda (cf. Eb 10, 20).
Il Sangue è ciò mediante cui ha accesso al Santo dei Santi e quel che Egli porta nell'interno
del Santuario dopo averlo versato (Eb 9, 12). E' l'offerta della vita che diviene
«sangue dell'alleanza», della nuova ed eterna Alleanza.
A
questo Corpo e a questo Sangue del Sacrificio il Figlio dà parte ai suoi.
Così
noi assumendo la realtà del Figlio siamo ad essa conformati e diveniamo riconoscibili
agli occhi del Padre che può amare in noi ciò che ama nel Figlio (cf. Pref., t.o.,
VII).
Il Sacrificio diventa Comunione e attraverso
la Comunione anche noi diveniamo un sacrificio a Lui gradito (cf. Prece Euc., III)
per aver così parte al «Regno promesso», alla eterna comunione.
Dunque,
dal Sacrificio alla Comunione e dalla Comunione al Sacrificio in vista di una nuova
e definitiva Comunione. Nessuno separi Comunione e Sacrificio.
Il
Mistero è davvero grande!
«Piena sia la lode! Sia
risonante, sia gioconda, sia appropriata l'esultanza dello spirito»
«Sit
laus plena, sit sonora sit iucunda, sit decora mentis iubilatio»