Indonesia: le minoranze religiose chiedono il rispetto dei diritti fondamentali
Garanzia di sicurezza, rispetto dei diritti fondamentali e delle libertà civili: sono
le richieste diffuse dalle minoranze religiose in Indonesia, nella campagna elettorale
che terminerà con le elezioni presidenziali dell’8 luglio prossimo, nel Paese musulmano
più popoloso al mondo. E’ quanto rileva la Fides. A contendersi il seggio a capo della
nazione, dove 176 milioni di elettori sono chiamati alle urne, sono il presidente
uscente Susilo Bambang Yudhoyono e altri due candidati: Megawati Sukarnoputri (già
presidente nel triennio 2001-2004), figlia di Sukarno, primo presidente dell'Indonesia
indipendente; l'attuale vicepresidente Yusuf Kalla, che non è riuscito a raggiungere
un accordo con lo stesso Yudhoyono e ha deciso di correre da solo. Ex generale di
59 anni, Yudhoyono è dato in vantaggio da tutti i sondaggi. Nel dibattito politico
in corso, mentre i candidati cercano l’appoggio e il consenso di tutti i settori della
variegata società indonesiana, le minoranze religiose, fra le quali le Chiese cristiane
presenti nel Paese, hanno manifestato pubblicamente il loro appoggio per la tutela
della “Pancasila” (i cinque principi fondamentali che reggono lo Stato), e lo stop
all’islamizzazione della società. Nei gironi scorsi anche i vescovi indonesiani hanno
invitato i fedeli a “votare secondo coscienza scegliendo il miglior candidato per
il bene del Paese”, mettendo in guardia sull’uso strumentale dei simboli religiosi
nella politica.