Honduras: la Commissione per la pastorale denuncia l’indebolimento del sistema democratico
In Honduras i membri della Commissione nazionale per la pastorale hanno analizzato
l’1 e il 2 giugno la situazione del Paese: in un comunicato hanno sottolineato l’indebolimento
della democrazia nel Paese. “Stiamo vivendo una catastrofe di intensità maggiore del
sisma che ha spazzato via molte strutture nel territorio”. “Il sistema democratico
– si legge nel testo ripreso dall’agenzia Fides - affonda ogni giorno di più con la
perdita di credibilità e di fiducia da parte della popolazione nelle sue istituzioni:
la Costituzione della Repubblica, i partiti politici, i poteri legislativo, giudiziario
ed esecutivo, il Tribunale Superiore dei Conti”. Sembra che si cerchi solamente “il
beneficio personale o di gruppo, mentre le grandi maggioranze continuano a convivere
con problemi acuti, frutto di un sistema ingiusto e senza equità”. La cosa più triste
di tutta questa realtà – fanno notare i membri della Commissione Nazionale per la
Pastorale - è la “passività, l’indolenza e l’indifferenza” con cui la maggior parte
dei cittadini considera l’attuale situazione. I membri della Commissione Nazionale
per la Pastorale hanno anche lanciato alcune proposte ricordando in primo luogo che
“il dialogo tra tutti i settori è l’unica strada che può garantire un vero Stato di
diritto”. Una società libera e sovrana – si legge nel comunicato - si potrà costruire
solo “con la partecipazione di tutti”, restituendo a ciascuno il “potere di pensare,
decidere e scegliere il futuro, scegliere il bene comune e proteggere i più bisognosi,
senza essere ingannati per altri scopi”. La richiesta è quindi quella di agire con
“trasparenza e coerenza in tutte le azioni del Governo, nei mezzi di comunicazione,
affinché si dica la verità sulle reali od occulte intenzioni per le quali si desidera
convocare un’Assemblea Costituente”. La strada che si sta seguendo improvvisamente
e a grande velocità può condurre all’anarchia, alla violenza ed al deterioramento
della pace. Il comunicato si conclude con una proposta per risolvere l’attuale crisi:
“che il Congresso della Repubblica approvi una legge organica per le figure del plebiscito
e del referendum già esistenti nella nostra costituzione”. Domenica scorsa il cardinale
Óscar A. Rodríguez, arcivescovo di Tegucigalpa, ha infine affermato che l’Honduras
“è segnato dalla povertà, dalla violenza, dall’ingiustizia, dalla mancanza di amore”.
(A.L.)