Presentati da Rai Cinema quattro documentari su temi di fede. Anteprima per "Verso
il Santo Sepolcro", ispirato dagli studi di padre Piccirillo
“Il Viaggio. Itinerari di spiritualità”: si intitola così il cofanetto di quattro
documentari sui percorsi di fede prodotti da Rai Cinema. Il progetto, realizzato da
Franco Scaglia, presidente di Rai Cinema, è stata presentato stamani a Roma. Nell’occasione,
è stato proiettato in anteprima il documentario “Verso il Santo Sepolcro”, tratto
dagli ultimi taccuini di padre Michele Piccirillo, tra i più noti archeologi del Medio
Oriente e specialista nel campo dei mosaici, scomparso ad ottobre 2008. Il servizio
di Isabella Piro:
“Io sono
dalla parte dell’uomo. Avremmo tutti bisogno di lezioni di umanità”.
Credeva
nell’uomo e nella pace, padre Michele Piccirillo. Forse perché viveva in Terra Santa,
là dove l’uomo e la pace a volte sembrano dimenticati. Il documentario "Verso il Santo
Sepolcro", da lui ideato e voluto, e realizzato con la regia di Luca Archibugi, è
un ultimo omaggio a quei luoghi a quali aveva dedicato la vita. Ascoltiamo Franco
Scaglia, presidente di Rai Cinema: “Questo documentario era
un desiderio, da tempo, di padre Piccirillo, di raccontare il Santo Sepolcro nel suo
interno, di farlo vedere tutto. Lui ci ha lavorato fino al momento di chiudere gli
occhi. Oltre al Santo Sepolcro, ci sono anche tutte le riproduzioni dei Santi Sepolcri
in Italia ed anche una visita nella piccola Gerusalemme: perché in Italia, sotto a
San Miniato, a San Vivaldo, c’è una piccola Gerusalemme ricostruita in miniatura”. "Verso
il Santo Sepolcro" fa parte di un cofanetto di quattro documentari sulla fede e la
spiritualità. Il primo, intitolato "Il Viaggio di Gesù" e diretto da Sergio Basso,
segue il percorso della predicazione di Cristo, esplorando i luoghi citati dal Vangelo.
Il secondo, firmato dallo stesso padre Piccirillo insieme a Luca Archibugi, ha come
titolo "Tessere di pace in Medio Oriente" e racconta la storia di tutti i mosaici
scoperti in Terra Santa dal grande archeologo, in trent’anni di scavi. Particolare,
invece, il documentario "La grazia della parola", di Giorgio Montefoschi, dedicato
ai monaci camaldolesi dell’eremo di Fonte Avellana. Ancora Franco Scaglia: “Qualcuno
immagina che il monachesimo sia un luogo di isolamento, di tristezza. Invece, è un
luogo di estrema gioia. Questi monaci sono persone profondamente gioiose e felici
di quella scelta: non è una scelta di limitazione, ma è una scelta di grande vita”. “Chi
a Gerusalemme non crede ai miracoli non è realista”, diceva padre Piccirillo. A poco
meno di un anno dalla sua scomparsa, quale insegnamento ci ha lasciato? Ancora Franco
Scaglia: “Più che insegnamento è un’amicizia che continua ad esserci.
Era un uomo di pace, un uomo che riteneva che in quella terra ci fosse posto per tutti.
Vedeva prima gli uomini e poi il resto. Quindi, gli uomini sono uomini, al di là delle
differenze religiose ed etniche. L’uomo è uomo e quindi va rispettato, qualsiasi religione
abbia e qualsiasi colore abbia”. (musica)