Mons. van Luyn: bassa affluenza per il voto di Strasburgo rivela mancanza di società
civile europea
Felicitazioni a tutti i neo-eletti europarlamentari dei 27 Paesi dell’UE, ha espresso
ieri mons. Adrianus Herman van Luyn, vescovo di Rotterdam in Olanda, presidente della
Commissione degli episcopati della Comunità europea (Comece). Auspicando che la benedizione
di Dio accompagni il loro mandato, il presule - riferisce l’agenzia Sir - ha detto
di sperare che il dialogo delle Chiese con le Istituzioni europee, in particolare
con il Parlamento di Strasburgo, possa approfondirsi “al servizio della dignità umana
e del bene comune”. Mons. Van Luyn ha poi stigmatizzato la bassa affluenza alle urne,
che ha interessato mediamente solo il 42,9 per cento dei cittadini europei. “Un tasso
di partecipazione – ha osservato - che appare ancora più incomprensibile visto che
il Parlamento europeo aumenterà in modo considerevole influenza e competenze se il
trattato di Lisbona entrerà in vigore", “segno che ancora manca una società civile
europea”. Secondo il presidente della Comece, “non è stato posto sufficientemente
l’accento su questa emergenza così come era stato fatto sulla nascita del mercato
comune”. Per cui “le istituzioni europee, i governi nazionali, i partiti politici
ma anche le Chiese – ha sollecitato il presule olandese - devono porsi la domanda:
abbiamo contribuito sufficientemente all’emergenza di una coscienza europea tra i
nostri concittadini?” Mons. Van Luyn ha ricordato, iinfine che da 60 anni, l’integrazione
europea appare come un processo unico nella storia del genere umano e che ora più
che mai è pertinente. Davanti alla crisi economica, ai cambiamenti climatici, alla
crisi alimentare a livello globale, non vi è alcuna alternativa ad una Europa unita,
che parla con una sola voce e che si impegna per la giustizia e la pace sul continente
europeo e nel resto del mondo. (R.G.)