La Chiesa è esigente con i sacerdoti per amore di Cristo e del popolo di Dio: così
il Papa alla Comunità del Seminario francese di Roma
Benedetto XVI ha ricevuto stamani in Vaticano la comunità del Seminario francese di
Roma. L’istituzione, fondata oltre un secolo e mezzo fa dalla Congregazione del Santo
Spirito, viene affidata ora alla Conferenza episcopale francese. Nel suo discorso
per l’occasione, il Papa si è soffermato sui doveri dei seminaristi e dei loro formatori
ed ha ribadito l’importanza del ministero sacerdotale per la vita della Chiesa. Il
servizio di Alessandro Gisotti:
L’Anno
sacerdotale offre a tutta la Chiesa la possibilità di “scrutare più profondamente
l’identità del sacerdozio, mistero di grazia e misericordia”: è quanto sottolineato
da Benedetto XVI nel suo discorso al Seminario francese di Roma. Un’occasione per
ribadire il ruolo fondamentale dei sacerdoti nella vita ecclesiale:
“La
tâche de former des prêtres est une mission délicate...” “Il compito
di formare i preti - ha detto - è una missione delicata”. La formazione che si propone
nei seminari, ha aggiunto, è “esigente”, perché alla sollecitudine pastorale dei futuri
sacerdoti sarà affidata una porzione del popolo di Dio, “quel popolo che Cristo ha
salvato donandogli la sua vita”. E’ bene, ha auspicato, che i seminaristi comprendano
che se la Chiesa si mostra esigente con loro è perché si devono prendere cura di coloro
che Cristo gli ha affidato. Quindi, ha enumerato le attitudini che devono caratterizzare
un futuro sacerdote:
“La maturité humaine, les
qualités spirituelles...” “La maturità umana, le qualità spirituali
e ancora - ha rilevato - lo zelo apostolico e il rigore intellettuale”. Quindi, il
Pontefice ha evidenziato che, per accrescere queste virtù, è importante che i seminaristi
ne beneficino per primi attraverso l’esempio dei loro formatori. Ha così ripreso le
parole del cardinale Suhard a proposito dei ministri di Cristo:
“Eternel
paradoxe du prêtre. Il porte en lui les contraires...” “Eterno paradosso
del sacerdote - ha detto il Papa citando il porporato francese - è portatore in se
stesso di opposti: concilia, a prezzo della vita, la fedeltà a Dio e all’uomo”. Non
ha in mano mezzi politici, diceva il cardinale Suhard, né risorse finanziarie o la
forza delle armi, la sua forza è di essere disarmato e di potere tutto in Cristo.
“Possano queste parole che evocano così bene la figura del Santo Curato d’Ars - è
stato l'augurio del Pontefice - risuonare come un appello vocazionale per i numerosi
giovani cristiani francesi che desiderano una vita utile e feconda al servizio dell’amore
di Dio”. Infine, l’auspicio che i seminaristi francesi in visita a Roma possano scoprire
la grandezza della cattolicità della Chiesa e la sua vitale unità attorno al Successore
di Pietro.