2009-06-05 16:14:25

Obama da Dresda riconferma l'impegno per il Medio Oriente


Obama è arrivato a Dresda dove ha incontrato il cancelliere tedesco, Angela Merkel. Al centro dei colloqui ancora il processo di pace in Medio Oriente e la questione del nucleare iraniano. In serata il trasferimento a Parigi per l’ultima tappa del tour europeo del presidente statunitense. Il servizio di Marco Guerra:RealAudioMP3

“È adesso il momento per giungere ad una soluzione di pace in Medio Oriente basata sui due Stati". Il clima del nuovo inizio con il mondo musulmano si fa sentire anche nelle sale del castello di Dresda e raccoglie il plauso del cancelliere tedesco Angela Merkel che definisce molto importante il discorso di ieri al Cairo. La Germania è membro del gruppo dei mediatori del 5+1 e quindi si è tornati a parlare anche del dossier sul nucleare iraniano. “Siamo pronti ad un serio dialogo con l’Iran portato avanti con l’aiuto dei partner”, ha infatti sottolineato il presidente degli Stati Uniti. Aiuto che sarà fondamentale anche per la chiusura di Guantanamo. Ma su questo punto, Obama ha assicurato di non avere chiesto, nel colloquio odierno, un preciso impegno ad accogliere un certo numero di detenuti. Insomma l’atmosfera è cambiata, ma ognuno deve giocare la sua parte, ha detto Obama. È chiaro il riferimento all’impegno che chiederà a tutti i partner europei per l’invio di ulteriori truppe in Afghanistan. Esortazioni che, con tutta probabilità, saranno rivolte domani anche a Sarkozy, in occasione delle celebrazioni per il 65.mo anniversario dello sbarco in Normandia. Ma prima di trasferirsi in Francia, Obama nel pomeriggio farà visita al campo di concentramento nazista di Buchenwald, accompagnato dalla Merkel e dal superstite e premio Nobel, Elie Wiesel.
 
E vasta eco continua ad avere il discorso rivolto ieri al mondo musulmano da parte del presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, all’Università del Cairo, in Egitto. Tanti ed impegnativi i punti toccati dall’inquilino della Casa Bianca. Ma quali hanno maggiormente colpito l’opinione pubblica americana? Salvatore Sabatino lo ha chiesto a Dennis Redmont, già responsabile dell’Associated Press in Italia:RealAudioMP3

R. – Molto forte è il fatto che abbia detto che l’islam fa parte degli Stati Uniti, perché ci sono moschee in ogni Stato degli Stati Uniti. La giustizia, in America, ha difeso il diritto delle donne di utilizzare l’hijab e di punire quelli che lo proibiscono. Poi, un forte richiamo alla libertà religiosa, anche nei Paesi musulmani, insistendo sul vero messaggio del Corano: “Chi uccide un innocente è come se avesse ucciso tutta l’umanità e chi salva una persona è come se avesse salvato l’umanità”. Una cosa profonda per promuovere la pace.
 
D. – Obama, nel suo discorso, ha affrontato sia la questione afgana che quella irachena, indicando delle differenze chiare...
 
R. – In pratica, ha ammesso che l’Iraq è servito a rimuovere un tiranno, ma si sarebbe dovuto perseguire l'obiettivo con un altro metodo: la diplomazia. L’ha detto chiaro e tondo. Invece, in Afghanistan, ha detto anche che l’importante era resistere a delle persone che non utilizzavano il Corano in modo corretto.
 
D. – La concretezza è stata chiesta da Obama in prima persona. Quali sono adesso queste azioni sulle quali procederà l’amministrazione americana?
 R. – Prima, sull’educazione: borse di studio, sviluppo economico, dove volontari possano lavorare nei Paesi a maggioranza musulmana, in modo che si scambino le loro esperienze. Poi, finalmente, sulla scienza e la tecnologia, un nuovo sviluppo tecnologico che aiuti il trasferimento di idee per la creazione di impieghi.







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