Le celebrazioni per la Giornata mondiale dell'ambiente. Ban Ki-moon: i governi trovino
un nuovo accordo sul cambiamento climatico
“Il tuo pianeta ha bisogno di te! Uniti per combattere il cambiamento climatico”.
È l’appello lanciato dall’Onu in occasione della Giornata mondiale dell’ambiente che,
dal 1972 ad oggi, si festeggia ogni 5 giugno. Lo slogan scelto per la Giornata riflette
l’urgenza per gli Stati di trovare un nuovo accordo sul clima, a sei mesi dal summit
di Copenaghen dal quale dovrebbe nascere il “nuovo accordo verde” successivo al Protocollo
di Kyoto. Non a caso è il Messico - nazione in cui la lotta al cambiamento climatico
è nell’agenda politica del governo - il Paese scelto dall’Onu per celebrare l’edizione
2009 della manifestazione. L’invito a muoversi e a fare presto è dello stesso segretario
generale dell’Onu, Ban Ki-moon, che in occasione di questa Giornata ha rivolto un
appello ai cittadini di tutto il mondo perché sollecitino i propri governi “a siglare
il nuovo accordo”. Roberta Rizzo ha chiesto al responsabile per l’Italia dell’ufficio
regionale dell’Onu a Bruxelles, Fabio Graziosi, il significato di questa Giornata:
R. - La Giornata
mondiale dell’ambiente ha l’obiettivo di mantenere costantemente desta l’attenzione
dell’opinione pubblica mondiale su un tema che quest’anno è veramente pressante, più
che negli anni passati, perché viene in un anno che prevede - a dicembre - la Conferenza
di Copenaghen destinata a dare una successione al Protocollo di Kyoto, che è in scadenza
nel 2012. Inoltre, questa è la giornata anche che l’Onu ha scelto per lanciare la
sua campagna di informazione a livello globale che si chiama, appunto, “Seal the Deal”,
che ha proprio l’obiettivo di siglare questo patto a Copenaghen, a dicembre.
D.
- Il tema scelto per l’edizione del 2009 è “Combattere il cambiamento climatico”.
Come mai? C’è bisogno veramente di una Giornata per l’ambiente o in realtà è un’attenzione
verso l’ambiente che andrebbe fatta tutti i giorni?
R.
- L’intento è quello di mobilitare il singolo individuo perché erroneamente, a volte,
si ha l’impressione che i piccoli atti individuali abbiano un impatto ridottissimo,
quasi irrilevante. In realtà, noi come individui, tutti insieme, possiamo esercitare
una notevole forza se utilizziamo questa forza in vista di obiettivi comuni. E quindi,
il messaggio vuole in qualche modo sensibilizzare l’individuo ad adottare comportamenti
che siano ecocompatibili, che siano rispettosi dell’ambiente a partire proprio da
scelte semplicissime di vita individuale.
D. - L’appello
del segretario generale dell’Onu, Ban Ki-moon, riguarda proprio la necessità di una
nuova intesa globale per rendere il pianeta più verde, più pulito. Si riferisce a
Copenaghen?
R. - Come il segretario generale dell’Onu
ha detto nel messaggio per la ricorrenza odierna, la crisi rappresenta un campanello
d’allarme sul bisogno di aggiornare degli schemi di crescita che ormai sono superati.
Facendo appello al settore privato affinché utilizzi la propria influenza per accrescere
la sensibilità dei governanti sui temi del cambiamento climatico, Ban Ki-moon ha sottolineato
come un accordo eventuale raggiunto a Copenaghen potrebbe stimolare, per esempio,
programmi di innovazione tecnologica e anche facilitare la diffusione su scala globale
di tecnologia a bassa emissione.
D. - I cambiamenti
climatici toccano tutti i Paesi nel mondo. Ma quali sono quelli più colpiti e in Europa,
in particolare, l’Italia cosa sta facendo nel campo delle energie rinnovabili?
R.
- La minaccia del cambiamento climatico è vero che tocca tutti, perché tutti i Paesi
ne subiscono gli effetti, però poi è vero che sono i Paesi più poveri che sostengono
di fatto il peso maggiore. L’Italia sta giocando un ruolo importantissimo perché c’è
un contributo costante che viene da diversi settori della società: centri di ricerca
ma anche Ong, dipartimenti universitari che presentano su base quotidiana, costantemente,
dei progetti di innovazione tecnologica. A certi livelli, la consapevolezza mentale
è molto, molto sviluppata.