Nessun bilancio ufficiale, solo il ricordo dei fatti di vent’anni fa a Piazza Tiananmen,
a Pechino. Era il 4 giugno 1989 quando i soldati cinesi iniziarono la repressione
con la forza delle proteste degli studenti, che occupavano da quasi due mesi la piazza
per chiedere l’introduzione di un sistema politico democratico. Secondo i dati forniti
negli anni, 241 furono le vittime, ma i movimenti in difesa dei diritti umani parlano
di migliaia di morti. Da allora, nulla si è più saputo del giovane - rimasto il simbolo
delle manifestazioni studentesche - che si oppose alla marcia dei carri armati. Anche
quest’anno Amnesty International torna a chiedere alla Cina un’inchiesta indipendente
su quanto accaduto nell’89. Cosa rimane allora oggi delle proteste di 20 anni fa a
Piazza Tiananmen? Giada Aquilino lo ha chiesto a padre Angelo Lazzarotto, missionario
del Pontificio istituto missioni estere che per anni ha operato ad Hong Kong: