2009-06-04 13:15:39

Sudafrica: l’arcidiocesi di Johannesburg in azione per i profughi dallo Zimbabwe


L’arcidiocesi di Johannesburg, in Sudafrica, sta incrementando i suoi aiuti ai profughi dallo Zimbabwe, il cui flusso in questo mese di maggio ha subito una nuova impennata dopo la decisione del governo di Pretoria di sospendere l’obbligo dei visti per i cittadini dal vicino paese africano. L’arcidiocesi ha istituito uno speciale ufficio per l’assistenza ai profughi nel sobborgo di Braamfontein. A coordinare gli aiuti c’ è padre padre Danisa Khumalo. Tra i servizi offerti – spiega il sacerdote intervistato dall’agenzia Cns - una mensa che fornisce 3mila pasti al giorno, ma anche assistenza medica di base, scuole e aiuti per trovare un lavoro agli immigrati. “Quelli che arrivano con un po’ di soldi - racconta - li esauriscono subito per pagarsi il vitto e l’alloggio, per cui finiscono all’addiaccio. I più fortunati hanno parenti, mentre altri trovano una sistemazione in una vicina chiesa metodista, in appartamenti sovraffollati, nelle stazioni e nei parchi della città dove devono pagarsi dei vigilantes per vivere al sicuro”. L’ufficio diocesano si occupa anche di informare gli immigrati sulle procedure per ottenere asilo in Sudafrica e sui loro diritti e aiuta quelli che vogliono rientrare a rimpatriare. Per questi ultimi l’arcidiocesi ha predisposto un bus gratuito. Si stimano in circa 3 milioni le persone fuggite in quest’ultimo decennio dallo Zimbabwe a causa della grave crisi economica e politica. Nonostante l’accordo raggiunto ai primi di quest’anno tra il Presidente Robert Mugabe e il Primo Ministro Morgan Zvangirai e l’insediamento di un governo di unità nazionale, sono ancora numerosi i cittadini dello Zimbabwe che preferiscono espatriare anche a causa della gravissima crisi economica in cui versa il Paese. (L.Z.)







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