2009-06-04 14:51:43

Rafforzare la missione francescana e l'evangelizzazione. Gli obiettivi di padre Rodriguez Carballo, rieletto ministro generale dei Frati minori


Padre José Rodriguez Carballo è stato riconfermato oggi ministro generale dei Frati minori francescani nel corso del 187.mo Capitolo generale, l’assemblea dei 152 rappresentanti dell’Ordine dei Frati Minori, riunita a S. Maria degli Angeli di Assisi fino al 20 giugno prossimo. Il rito dell’elezione è stato presieduto dal delegato del Santo Padre, il cardinale José Saraiva Martins. Il prefetto emerito della Congregazione delle Cause dei Santi ha consegnato al neoeletto il “sigillo di tutto l’Ordine dei Frati Minori”. Padre Carballo, 56 anni, spagnolo, è il 119.mo successore di san Francesco: guiderà i 15 mila Frati minori che vivono in 113 nazioni del mondo fino al 2015. Che significato ha questa rielezione? Benedetta Capelli lo ha chiesto allo stesso padre José Rodriguez Carballo:RealAudioMP3

R. - Posso dire che sono veramente contento perché ho riavuto la fiducia dei confratelli e questo è sempre un motivo di gioia. Io sono fiducioso, certamente, perché San Francesco voleva che il vero ministro generale dell’Ordine fosse lo Spirito Santo e allora il nostro Ordine non può avere paura, deve aprirsi al futuro con fiducia.

 
D. - Quali gli obiettivi che l’Ordine francescano si pone per i prossimi sei anni e qual è il messaggio che lei si sente di rivolgere sia alla Famiglia francescana che al mondo di oggi?
 
R. - Tenendo conto delle nostre riflessioni finora, vedo chiaro che l’indirizzo del Capitolo è di rafforzare le presenze missionarie e l’evangelizzazione ordinaria. L’invito a tutti i fratelli, i confratelli, e a tutta la Famiglia francescana è ricordare che il nostro chiostro è il mondo, che noi siamo stati chiamati per essere inviati, discepoli e, allo stesso tempo, missionari. Allora, non possiamo accontentarci di accogliere chi arriva, ma dobbiamo andare noi incontro alla gente con un certo coraggio, con audacia, affrontando il rischio di non essere accettati. Dobbiamo andare tra la gente, come dice Francesco, per annunciare loro Vangelo con la vita, prima di tutto, ma anche con la parola. Il mio invito è: usciamo per proclamare il Vangelo. La gente ne ha bisogno e questo è l’unico modo di rispondere alla nostra vocazione e missione.

 
D. - Benedetto XVI vi ha invitato ad essere “testimoni della bellezza di Dio”. In che modo si può continuare oggi su questa strada?

R. - Con una fedeltà gioiosa. Benedetto XVI al Monte Nebo, nel suo recente pellegrinaggio in Terra Santa, ha parlato a noi Francescani della "fedeltà gioiosa". Quando c’è fedeltà e c’è gioia già si è testimoni della bellezza di Dio. Ma poi anche cantando la Creazione, come ha fatto Francesco, vivendo la fraternità universale come ha fatto il Poverello d'Assisi, essendo minori tra i minori, poveri con i poveri. Credo che questo mostri la bellezza e l’amore di Dio per tutti gli uomini e per la natura. Questo è il nostro modo di evangelizzare.

 
D. - Come stanno procedendo i lavori del Capitolo generale sul tema: “Annunciatori della Parola del Signore”?

 
R. - Molto bene, in un clima fraterno, di gioia, per incontrarci e poi in un clima di profondità nelle riflessioni. Abbiamo già tantissime proposte che adesso dovranno essere approvate e però prima anche discusse. Certamente, prima saranno ridotte, perché adesso c’è tanta ricchezza ed è impossibile approvare tutto. Il clima è molto bello.







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