A Bogotà, in Colombia, mons. Celli partecipa all'incontro sulle comunicazioni sociali
promosso dal suo dicastero e dal Celam. Intervista col presule
La crescita della comunione ecclesiale in rapporto allo sviluppo delle tecnologie
mediatiche. Di questo argomento si discute, fra l’altro, al Convegno che si apre oggi
a Bogotà, in Colombia, e che vede la partecipazione di vescovi, sacerdoti e laici
esperti nel campo delle comunicazioni. All’incontro - promosso oltre che dal Pontificio
Consiglio delle Comunicazioni sociali, anche dal Celam e dalla Rete informatica della
Chiesa in America Latina (Riial) - partecipa anche il titolare del competente dicastero
vaticano, l’arcivescovo Claudio Maria Celli, al quale padre David Gutierrez,
della nostra redazione ispanoamericana, ha chiesto quale significato rivesta per la
Chiesa la continua attenzione riposta sui media vecchi e nuovi:
R. - Significa
che si cerca di utilizzare le nuove tecnologie nel campo della comunicazione per favorire,
per promuovere, una più intensa e profonda comunione ecclesiale in America Latina.
Questo incontro è importante perché la Riial (Red Informática de la Iglesia en América
Latina-Rete informatica della Chiesa in America Latina) in questi anni ha svolto un
grande ruolo: ha favorito una certa crescita di comunione ecclesiale, proprio facendo
ricorso alle tecnologie. Questa prima fase, però, obbliga tutti noi a sederci un momento
e a ripensare qual sia la nostra funzione. Dopo aver ottenuto determinati risultati,
credo che le stesse nuove tecnologie obblighino tutti noi a domandarci nuovamente
chi siamo e qual è lo scopo del nostro agire. Sarà un momento per fare il punto di
ciò che abbiamo realizzato sinora: vedere esattamente come le nuove tecnologie ci
pongono nuovi interrogativi. Oggi, il Papa parla di cultura digitale e la grande sfida
per noi Chiesa è vedere come siamo presenti nella cultura digitale e come possiamo
esercitare un servizio di evangelizzazione nella cultura digitale. Io ritengo che
la cosa importante di questo incontro sarà vedere come si muove questa tecnologia,
ma alla luce del documento di Aparecida. Ad Aparecida è emerso con grande forza che
ogni discepolo di Gesù deve diventare missionario nel suo ambiente, per l’annuncio
della Parola. Allora, se le nuove tecnologie devono favorire questa comunione ecclesiale,
dobbiamo anche vedere come le nuove tecnologie sono poste al servizio di una nuova
evangelizzazione in Latino America. Quindi, questo sarà un momento di ascolto, di
riflessione, per poi poter delineare una certa progettualità e vedere come i vari
progetti che potremo mettere in essere, in queste sinergie tra Paese e Paese, quindi
tra situazioni e situazioni, possano favorire questo annuncio, questa proclamazione
della Parola. (Montaggio a cura di Maria Brigini)