Migliaia di pellegrini di lingua ungherese al santuario rumeno di Csíksomlyó-Sumuleu
Come ogni anno, centinaia di migliaia pellegrini di lingua ungherese si sono ritrovati
sabato al santuario mariano di Csíksomlyó-Sumuleu, in Romania, per partecipare alla
tradizionale Veglia di Pentecoste. Il pellegrinaggio di quest’anno ha assunto un significato
particolare in quanto ha coinciso con le celebrazioni del millenario giubilare dell’arcidiocesi
di Gyulafehérvár-Alba Iulia eretta nel 1009. Ad aprire la veglia c’era l’arcivescovo
di Alba Iulia, mons. György Jakubinyi che, ricordando il motto scelto per l’anno giubilare
“Mille anni con Cristo”, ha esortato i fedeli presenti che se vogliono un futuro
cristiano devono pregare e lavorare per questo obiettivo: “Dobbiamo chiedere alla
Vergine Maria di aiutarci”, ha detto il presule che ha colto l’occasione per annunciare
la presenza di un Inviato Speciale del Santo Padre alle celebrazioni giubilari del
29 settembre prossimo. L’omelia è stata affidata all’arcivescovo ungherese di Kalocsa-Kecskemét,
mons. Balázs Bábel, che ha spiegato il motivo della sua presenza ricordando i profondi
legami storici che per secoli hanno unito Alba Iulia e l’arcidiocesi di Kalocsa-Kecskemét,
di cui è stata suffraganea fino al passaggio della Transilvania dall’Ungheria alla
Romania dopo la fine della Prima Guerra Mondiale. Nell’omelia il presule ungherese
ha quindi parlato dei giubilei come di un’occasione per unire le persone, ma anche
per legarle al loro passato e futuro. “La gente – ha detto – è unita dalla comune
fede cristiana. Le vite delle persone sono legate a quelle della comunità, della nazione,
anche se frontiere artificiali le tengono divise. Quelli che condividono la loro
fede in Cristo hanno un destino comune. Questa nazione che da mille anni si riunisce
nel Santuario di Csíksomly, questi cristiani di lingua ungherese giunti da tutto il
mondo, hanno avuto un millennio con Cristo", ha concluso Mons. Balázs Bábel. I pellegrini
hanno quindi pregato insieme per altri mille anni di pace. Il santuario Csíksomlyó-Sumuleu,
le cui origini risalgono al medioevo, ospita una statua lignea della Vergine venerata
per numerosi miracoli. Secondo le credenze locali essa ha protetto la popolazione
dai Turchi e dai Tartari e da altri pericoli nel corso della storia. Ogni anno tra
i 400 e i 500mila pellegrini ungheresi vengono in pellegrinaggio in questa località
della Transilvania per la Pentecoste. (L.Z.)