Andrà a mons. Rahho, ucciso in Iraq, il premio “Path to peace foundation”
Verrà conferito il prossimo 9 giugno a mons. Paulos Faraj Rahho, ucciso nella città
irachena di nel febbraio 2008, il premio “Path to peace award” conferito dalla “Path
to peace foundation”, presieduta da mons. Celestino Migliore, Osservatore permanente
della Santa Sede presso le Nazioni Unite a New York. Mons. Rahho era nato a Mosul,
nel 1942, per tutta la sua vita si è impegnato a favore della locale popolazione cristiana.
Dopo la sua ordinazione sacerdotale, è stato nominato parroco della chiesa di S. Isaia
a Mosul poi della chiesa del Sacro Cuore a Tel Keppel. A lui si deve l’apertura di
un orfanotrofio per bambini disabili. Nel febbraio 2001, è stato ordinato arcivescovo
caldeo di Mosul assumendo così la responsabilità di guidare gli oltre 20 mila cattolici
in dieci parrocchie; i cattolici caldei costituiscono una piccola minoranza della
popolazione irachena. Più volte mons. Rahho aveva mostrato preoccupazione per la possibile
inclusione della sharia nella costituzione irachena ma ha continuato il suo lavoro
di pastore in modo incessante. Allo scoppio della guerra ha esortato i cristiani a
restare nel Paese nonostante i disagi subiti ed ha lanciato un appello alla tolleranza
tra le diverse fazioni. Il 29 febbraio 2008, è stato rapito da uomini armati fuori
dalla sua chiesa a Mosul; il suo corpo è stato poi ritrovato due settimane dopo il
suo sequestro. Nel contesto del dibattito interculturale e interreligioso in corso
alle Nazioni Unite, la "Path to peace foundation” intende, in occasione del conferimento
di questo premio, ribadire l’urgenza di promuovere in tutto il mondo il diritto fondamentale
alla libertà religiosa. (B.C.)