Messaggio dei bambini ai politici che parteciperanno a luglio al G8
Oltre 350 bambini delle scuole elementari italiane hanno scritto un messaggio per
i leader politici che si ritroveranno a luglio in Italia per il G8. Nei giorni scorsi,
presso l’ambasciata britannica a Roma, è avvenuta la premiazione dei 16 bambini finalisti
del concorso “Piccoli autori di grandi pensieri”, promosso dalla Tavola della Pace
e dal Coordinamento Nazionale degli Enti Locali per la pace e i diritti umani con
il sostegno dall'Ambasciata Britannica in Italia e dalla Campagna del Millennio delle
Nazioni Unite. Stefano Leszczynski ha chiesto a Marta Guglielmetti,
coordinatrice della Campagna Onu per l’Italia, quali sono i contenuti principali dell’iniziativa:
R. – Quello
che è stato veramente bello leggere nelle loro lettere è come sia possibile che delle
persone così importanti - come lo sono gli otto ministri degli otto Paesi più ricchi
della terra - abbiano fatto delle promesse e non le mantengano. Si tratta poi di promesse
che hanno un impatto sui più poveri della terra, su persone e su bambini come loro
ma che non hanno nulla per vivere.
D. – Le questioni
espresse in varie maniere, sono poi, tutto sommato, quelle che si ritrovano anche
negli obiettivi del millennio?
R. – Noi sappiamo
che gli obiettivi possono essere raggiunti, la povertà estrema può essere eliminata.
Bisogna muoversi, la via è già segnata, ci sono gli obiettivi che indicano cosa bisogna
fare. Ci sono delle responsabilità condivise, come è già anche ben definito chi dovrà
fare cosa, quindi quali governi dovranno agire e quali obiettivi si dovranno raggiungere.
E’ proprio una questione di volontà politica.
D.
– E’ stato detto spesso che l’Africa avrà un posto privilegiato tra le attenzioni
ed i temi trattati al G8. Tuttavia, a fianco a questi temi, ci sono quelli della sicurezza,
dell’immigrazione…
R. – I problemi dell’immigrazione
sono strettamente legati anche ai problemi di sviluppo nei Paesi da cui queste persone
poi fuggono; ci sono condizioni in cui non riescono a vivere, non hanno un futuro,
non hanno possibilità di trovare un lavoro e di far crescere le loro famiglie.
A
lodare l’iniziativa che ha coinvolto i bambini che si sono rivolti ai grandi della
terra è stato anche il presidente della repubblica italiana Giorgio Napolitano, che
ha inviato un messaggio ai ragazzi denunciando i mali che attanagliano il mondo contemporaneo
spesso nell’indifferenza generale. Stefano Leszczynski ha raccolto il commento
di Flavio Lotti, coordinatore nazionale della Tavola della Pace:
R. – Povertà,
miseria: questi sono i nomi del dramma in cui sono costretti a vivere, oggi, più di
3 miliardi di persone sulla terra. Ed i bambini hanno scritto ai grandi, ancora una
volta, chiedendo loro di aprire gli occhi e le orecchie e di fare i conti con quelle
che sono le responsabilità che hanno. Si tratta di essere realisti e di fare i conti
con le drammatiche conseguenze di questo enorme problema, di questa grande tragedia.
D.
– Una miseria che è stata provocata anche da uno sfruttamento delle risorse dei Paesi
più deboli da parte di quelli più forti, e alla quale oggi si tenta di porre rimedio,
per così dire, manifestando la volontà di investire in questi Paesi per risollevare
le loro economie…
R. – Io sono molto preoccupato
perché penso che molto spesso dietro a questa idea di novità, ci siano in realtà nuovi
piani di sfruttamento di un Continente, di popoli, di territori che abbiamo già depredato.
Non possiamo più continuare per questa strada; ieri, anche il presidente della Repubblica,
Giorgio Napolitano, ha detto che dobbiamo cambiare radicalmente il nostro modo di
guardare all’Africa. Noi sappiamo che l’Africa è il Continente che più subisce il
dramma della povertà. Dobbiamo cambiare il nostro modo di guardare a questi popoli,
a questa realtà, rispettando le loro ricchezze culturali ancor prima che naturali
ed economiche.