Maria e lo Spirito Santo nel discorso del Papa ieri al termine del Rosario nei Giardini
Vaticani
L’importanza della Pentecoste è stata ribadita dal Papa anche ieri sera, al termine
del Santo Rosario che si è svolto nei Giardini Vaticani, in chiusura del mese mariano
di maggio. Nelle sue parole, Benedetto XVI ha sottolineato lo stretto rapporto tra
Maria e lo Spirito Santo, invitando tutti i fedeli a seguirne docilmente le ispirazioni.
Il servizio di Isabella Piro:
(canto: “Mira
il tuo popolo”)
È un cielo che mozza il fiato e
rafforza la preghiera quello che si stende su Roma e i Giardini Vaticani quando inizia
la recita del Santo Rosario. Un cielo così bello e profondo che rende grazie al suo
Creatore. Tanti i fedeli presenti, ognuno con una fiaccola alzata in onore di Maria
e con la preghiera pronta, nel cuore e sulle labbra. A passo lento, percorrono la
strada in salita che va dalla Chiesa di Santo Stefano degli Abissini alla Grotta di
Lourdes. Lì, ad attenderli, c’è Benedetto XVI. “La grande festa di Pentecoste – dice
il Papa – ci invita a meditare sul rapporto tra lo Spirito Santo e Maria, un rapporto
strettissimo, privilegiato, indissolubile”, perché “la fede di Maria ‘attira’ il dono
dello Spirito Santo”:
"L’intera vicenda della nascita di Gesù e
della sua prima infanzia è guidata in maniera quasi palpabile dallo Spirito Santo,
anche se non viene sempre nominato. Il cuore di Maria, in perfetta consonanza con
il Figlio divino, è tempio dello Spirito di verità, dove ogni parola e ogni avvenimento
vengono custoditi nella fede, nella speranza e nella carità (cfr Lc 2,19.51)".
Nel
cuore immacolato della Madre, continua il Papa, Gesù ha sempre trovato “un “focolare”
acceso di preghiera e di costante attenzione alla voce dello Spirito”, segno di una
“singolare sintonia tra Madre e Figlio nel cercare la volontà di Dio”. Poi, il Santo
Padre si sofferma sugli ultimi istanti della vita di Gesù, quando, sul Calvario, lascia
a Maria l’effusione del suo Spirito e il “grido silenzioso del suo Sangue”, versato
per la salvezza del mondo:
"Maria sapeva da dove veniva quel sangue:
si era formato in lei per opera dello Spirito Santo, e sapeva che quella stessa “potenza”
creatrice avrebbe risuscitato Gesù, come Egli aveva promesso".
In
questo modo, continua Benedetto XVI, la fede di Maria finisce per essere un punto
di riferimento per i discepoli e per tutti i credenti:
"Nella Pentecoste,
la Vergine Madre appare nuovamente come Sposa dello Spirito, per una maternità universale
nei confronti di tutti coloro che sono generati da Dio per la fede in Cristo. Ecco
perché Maria è per tutte le generazioni immagine e modello della Chiesa, che insieme
allo Spirito cammina nel tempo invocando il ritorno glorioso di Cristo: “Vieni, Signore
Gesù” (cfr Ap 22,17.20)".
Di qui, l’invito finale del Papa ad imitare
la Madre di Gesù:
"Cari amici, alla scuola di Maria, impariamo anche
noi a riconoscere la presenza dello Spirito Santo nella nostra vita, ad ascoltare
le sue ispirazioni e a seguirle docilmente. Egli ci fa crescere secondo la pienezza
di Cristo, secondo quei frutti buoni che l’apostolo Paolo elenca nella Lettera ai
Galati: “Amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio
di sé” (Gal 5,22)".