Il commento di don Massimo Serretti al Vangelo della solennità di Pentecoste
Nella solennità di Pentecoste la liturgia ci propone il passo del Vangelo in cui Gesù
annuncia ai suoi discepoli la venuta dello Spirito Santo: "Quando
verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede
dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete
con me fin dal principio”.
Su questa solennità ascoltiamo il commento del
teologo, don Massimo Serretti, docente di Cristologia all'Università Lateranense:
Quest’anno,
la solennità di Pentecoste, sigilla il mese mariano. Attraverso Maria, viene a noi
il Figlio ed il Figlio si rende presente in Maria per opera dello Spirito Santo. E’
in Maria che il Padre inizia il nuovo capitolo della storia della salvezza, inviando
il Figlio nel concepimento, dallo Spirito Santo. In questo modo, si istituisce un
legame singolare tra lo Spirito creatore e Maria. Ma ritroviamo Maria anche nella
Pentecoste, quando lo Spirito è mandato alla Chiesa ed è mandato dal Figlio che è
ormai presso il Padre. Il primo invio dello Spirito alla Vergine di Nazareth era in
vista del secondo alla Chiesa intera, nel Cenacolo di Gerusalemme. Ora, è la Chiesa
intera che nello Spirito concepisce Cristo, perché tutti gli uomini possono vederlo
nascere in sé e diventare figli di Dio, figli nel Figlio. Lo Spirito, infatti, è cristocentrico:
"Egli mi renderà testimonianza, Egli mi glorificherà; Egli mi guiderà, non parlerà
da sé": Veni Sancte Spiritus, Veni per Mariam.