In corso a Roma l’assemblea dell’Unione Superiori Generali
“Cambiamenti geografici e culturali negli Istituti di Vita Consacrata: sfide e prospettive”.
E’ il tema dell’incontro tra rappresentanti delle diverse famiglie di vita consacrata
aperto mercoledì scorso al Salesianum di Roma da don Pascual Chávez Villanueva, presidente
dell’Unione dei Superiori Generali. E’ stato preso in esame in particolare il ruolo
della Chiesa che deve sempre più testimoniare Gesù e l’importanza della vita consacrata
come “memoria vivente del modo d’essere ed agire di Cristo Gesù obbediente, povero
e casto”. La vita consacrata – ha sottolineato il presidente dell’Unione dei Superiori
Generali - è chiamata ad andare alle frontiere geografiche, culturali e sociali. “La
scelta del tema - ha precisato il sacerdote salesiano - ha ragioni congiunturali e
sostanziali”. “Non sempre gli Istituti sono consapevoli dei cambiamenti che stanno
avvenendo. Ci sono mutamenti demografici nei Continenti che hanno delle conseguenze
sulla crescita vocazionale; c’è poi la realtà dell’invecchiamento, cui si aggiunge
lo scarso flusso vocazionale nei paesi tradizionalmente ricchi di vocazioni”. Dopo
aver presentato i relatori dell’Assemblea, don Chávez Villanueva ha sottolineato le
due realtà con le quali si misura oggi la vita consacrata: “lo spostamento dal centro
alla periferia e l’interculturalità che caratterizza sempre di più le comunità religiose”.
“Nella diversità dei contesti - ha aggiunto il presidente dell’Unione dei Superiori
Generali - la ‘verità del Vangelo’ è la chiave di interpretazione della vita consacrata”.
Per don Chávez Villanueva “l’amore fraterno in comunità non è il risultato della simpatia
reciproca, ma è frutto di un cammino di conversione in cui i religiosi e le religiose
imparano ad amare il Signore sopra ogni cosa attraverso i segni visibili della comunione
fraterna”. “Per questo – ha concluso – si impegnano a riconoscere il valore delle
diversità che emergono nelle relazioni, coltivando insieme le qualità che aiutano
a realizzare una sintesi concreta di che cosa sia non solo una evangelizzazione della
cultura ma anche un’inculturazione evangelizzatrice”. L'Unione dei Superiori Generali
– ricorda l’agenzia Zenit - è un organismo di diritto pontificio eretto il 3 gennaio
1955 dalla Sacra Congregazione dei Religiosi come persona giuridica pubblica. Si propone
di promuovere la vita e la missione dei singoli Istituti al servizio della Chiesa
per una più efficace collaborazione tra loro e per un più fruttuoso contatto con la
Santa Sede e con la gerarchia ecclesiastica. (A.L.)