2009-05-29 15:19:48

Abruzzo: lauree ad honorem per gli studenti morti nel terremoto


Il rettore dell’Università dell’Aquila, Di Iorio, ha consegnato stamani le lauree ad honorem per gli studenti di ingegneria, deceduti nel terribile terremoto del 6 aprile scorso. La cerimonia si è tenuta nell’aula magna della scuola della Guardia di Finanza di Coppito. Il servizio del nostro inviato Luca Collodi:RealAudioMP3

Nella Messa, seguita alla consegna delle lauree, don Luigi Di Coco, cappellano universitario, giovane sacerdote diocesano, ha ricordato nell’omelia come la morte di questi ragazzi non possa fermare la speranza nel futuro e trasformarsi in un alibi per non vivere più in modo appassionato la propria vita. Otto famiglie dei 25 studenti vittime del sisma hanno però deciso di rifiutare le lauree alla memoria proposte dal Senato accademico, in segno di protesta per la mancata prevenzione degli edifici pubblici dell’Aquila, tra i quali tutte le facoltà universitarie. In mattinata è stato riaperta parte dell’ospedale dell’Aquila. Sei miliardi di euro sono stati stanziati dal governo alla regione Abruzzo per migliorare strade, ferrovie e porti. Entro il 15 settembre, verranno inoltre consegnate case per tremila cittadini sfollati in tenda, completando le consegne per il novembre prossimo.

 
Proprio ieri, parlando all'Assemblea generale della Conferenza episcopale italiana, il Papa aveva ricordato la sua recente visita in Abruzzo, rinnovando la sua vicinanza alle popolazioni terremotate. In proposito, la rifessione dell’arcivescovo dell’Aquila Giuseppe Molinari, al microfono di Luca Collodi:RealAudioMP3

R. – Un momento importante del suo discorso è stato proprio il ricordare la sua visita a L’Aquila, l’incontro con la gente, la sofferenza di queste persone ma anche la dignità di questo popolo abruzzese aquilano. E' un gesto che ha fatto con il cuore, che ha sentito profondamente. Ha invitato tutti alla solidarietà e ha ricordato quella già espressa in tanti modo. Anch’io, quando mi è stato possibile, ho cercato di ricordare a tutti che è un momento in cui bisogna guardare al fiume di solidarietà nato da questa tragedia. Certo, c’è sempre qualcosa che non va in modo perfetto, però bisogna saper guardare al positivo ed il positivo, in questa occasione, pur così tragica, è davvero tanto. Davvero sono tanti i volontari, tanti i sacerdoti anche venuti da fuori, tanti i vescovi che sono venuti con i loro gruppi dalle loro regioni. Il Papa ha notato che questa solidarietà è un fatto reale, bello, positivo, e quindi auguriamoci che questa solidarietà continui. Ringraziamo il Santo Padre per la sua visita, perché ci ha incoraggiati, perché anche la sua presenza è stato un motivo per spingere altri all’attenzione nei nostri riguardi ed alla solidarietà.

 
D. – Mons. Molinari, a ormai due mesi dal terremoto, come si vive, oggi, in Abruzzo?

 
R. – Si vede la gente provata, la gente sente ancora le ferite di quello che è successo, però è anche piena di speranza. Certo, anche parlando con qualche responsabile delle tendopoli, vedo che, nei centri più piccoli, è più facile mantenere uno spirito che unisce la piccola comunità, mentre nelle tendopoli più grandi, che stanno alla periferia della città, qualche problema in più c’è ma speriamo che si possa risolvere presto.

 
D. – Per la fine dell’estate, arriveranno le case prefabbricate per uscire dalle tende?

 
R. – C’è stato detto così. Io credo alla sincerità di queste promesse, credo che tecnici, politici ed amministratori stiano all’opera per ottenere tutto questo. Mi auguro che tutti siano proprio uniti in un unico sforzo per arrivare a questo obiettivo, perché veramente le case sono importanti, soprattutto per chi vive a L’Aquila e conosce il rigore del freddo aquilano.

 
D. – Qualcuno sta rientrando nelle case?

 
R. – Qualcuno sta rientrando. Penso che, dopo il lavoro dei vigili che hanno controllato i fabbricati, le case che non hanno subito danni, possono di nuovo essere abitate; le altre, che hanno subito lievi danni, possono essere rimesse a posto. Certo, permane, ancora in molti, la paura. Anche in me c’è questa paura, è un fatto umano, comprensibile, però, auguriamoci che, con il passare del tempo, diminuendo anche lo sciame sismico, possa ritornare in tutti la voglia di fare una vita normale.

 
D. – Mons. Molinari, si farà la festa della Perdonanza, quest’anno, a L’Aquila?

 
R. – Io ho detto pubblicamente che si farà alla fine di agosto, il 28 agosto. Mi auguro che sia, nonostante questa tragedia, una celebrazione bella e che, oltre ad essere bella in se stessa, come sempre, come gli altri anni, porti tanta speranza nel cuore di tutti.

 
D. – Che cosa vi aspettate, infine, dal prossimo G8, dai "Grandi" che arriveranno a L’Aquila?

 
R. – La presenza di questi "Grandi" a L’Aquila, indubbiamente servirà a tenere desta l’attenzione sul nostro territorio, sulla nostra tragedia. E sono sicuro che da questi "Grandi" che verranno a L’Aquila, verrà qualche gesto di generosità anche nei confronti della nostra città, dei nostri monumenti, delle nostre chiese.

 
D. – I beni culturali aspettano, quindi, la possibilità di essere adottati dai Paesi del mondo?

 
R. – Noi speriamo molto in questo perché certamente, noi da soli, non siamo in grado di farlo. Questo aiuto, che può venirci dal G8, penso che sarà un aiuto importante. (Montaggio a cura di Maria Brigini)







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