Elezioni europee. I vescovi inglesi e gallesi: partecipare al voto
“Quali che siano i nostri orientamenti politici dobbiamo fare conoscere le nostre
opinioni e andare a votare”, perché “ogni voto conta”. Nell’imminenza delle elezioni
europee, tra il 4 e il 7 giugno, i vescovi inglesi e gallesi chiedono ai cittadini
britannici di esercitare il proprio diritto di voto nell’interesse del bene comune
e con la consapevolezza che, soprattutto nell’attuale congiuntura internazionale,
nessun Paese dell’Unione può fare a meno dell’Europa. “Il Parlamento Europeo può sembrare
lontano dalle nostre preoccupazioni quotidiane, soprattutto in questo momento in cui
molti di noi risentono degli effetti della crisi finanziaria. Tuttavia secondo l’insegnamento
del Vangelo, siamo responsabili del bene comune di tutti”, afferma una nota dell'episcopato.
Il testo - firmato dal portavoce della Conferenza episcopale mons. William Kenney
– ricorda che oggi più che mai le decisioni prese a Bruxelles incidono su quelle adottate
a livello nazionale e toccano quindi direttamente tutti i cittadini europei. Di qui
l’invito a prendere coscienza dell’importanza del proprio diritto di voto, ma anche
a un voto informato: “Mentre decidiamo chi votare il 4 giugno, dobbiamo porci domande
e porle ai candidati su questioni rilevanti come l’immigrazione, la globalizzazione,
i cambiamenti climatici e la bioetica”. È quindi importante sapere cosa i politici
europei intendano fare sull’immigrazione illegale, quali misure prenderanno per uscire
dalla crisi finanziaria globale, che come tale non può essere risolta da un singolo
Paese, e come vogliono affrontare il problema dei cambiamenti climatici. Per quanto
riguarda la bioetica, i presuli inglesi e gallesi ricordano che anche se si tratta
di una materia di competenza nazionale, l’Unione Europea finanzia molte ricerche in
questo campo ed è quindi opportuno conoscere le posizioni in merito dei candidati.
In conclusione, un appello a fare in modo che nel Parlamento Europeo non entrino partiti
estremisti e a considerare il bene comune e in particolare i poveri: “La domanda di
Caino ‘Sono forse io guardiano di mio fratello?’ (Gn 4,9) attende ancora una risposta
– scrivono i vescovi. Possiamo almeno contribuire a trovarla se cerchiamo di capire
alcuni problemi e andiamo a votare il 4 giugno”. (L.Z.)