2009-05-27 15:33:10

Spagna: messaggio dei vescovi per la Giornata dell’Azione Cattolica e dell’Apostolato Secolare


“Quanto sono belli i piedi di coloro che recano un lieto annunzio di bene!”: un passo tratto dalla Lettera ai Romani di San Paolo è il tema scelto dalla Commissione episcopale spagnola per l’Apostolato secolare (CEAS), in occasione della “Giornata dell’azione cattolica e dell’apostolato secolare”, che si celebra domenica prossima, 31 maggio, in coincidenza con la solennità della Pentecoste. “Con questa espressione – scrivono i vescovi in un messaggio pubblicato per l’occasione – l’Apostolo delle Genti ci presenta la realtà e la grandezza della missione apostolica. Tra tante cattive notizie di guerra, emarginazione, difficoltà di un dignitoso sostentamento per tante persone, come apostoli e come Chiesa abbiamo ricevuto l’incomparabile missione di annunciare all’uomo di tutti i tempi la Buona Novella, ovvero che Dio ci ama e che Cristo è morto per noi!”. “Con il soffio dello Spirito Santo, nel giorno di Pentecoste – si legge ancora nel messaggio – la Chiesa riceve l’incarico di offrire a tutti gli uomini l’annuncio gioioso dell’amore, della misericordia e della salvezza di Dio”. Facendo poi riferimento a due documenti pontifici di Giovanni Paolo II, ovvero l’Esortazione apostolica Christifideles laici e la Lettera apostolica Novo millennio ineunte, i presuli spagnoli ribadiscono la missione primaria dei cristiani laici, ovvero “aiutare ogni essere umano a scoprire la propria dignità inviolabile e ad esigere il rispetto dei diritti umani”. Diritti dei quali fanno parte “il sacro diritto alla vita dal concepimento alla morte naturale, il diritto alla libertà di religione e di coscienza, il diritto al lavoro e ad un tenore di vita dignitoso”. Tuttavia, il messaggio della CEAS sottolinea un punto: “Insieme alla difesa di questi diritti della persona, i cristiani laici non devono dimenticare che la difesa e la promozione del matrimonio cristiano e della famiglia costituiscono il primo campo del loro impegno sociale, tenendo presente il valore unico e insostituibile della famiglia per lo sviluppo della società e della stessa Chiesa”. Inoltre, continuano i vescovi, “di fronte ai problemi provocati dallo squilibrio ecologico, che può rendere inabitabili determinate zone del pianeta, o di fronte ai problemi della pace, costantemente minacciata dalla caccia al potere, dal terrorismo e dalle guerre, noi cristiani non possiamo chiudere gli occhi o guardare in un’altra direzione”. Quindi, il messaggio dei vescovi si sofferma sull’attuale crisi economica globale, che “colpisce in modo particolare i più deboli della società”: “È compito preciso di tutti i cristiani – si legge nel documento – denunciare le ingiustizie sociali, ricercare il bene comune e sostenere l’impegno alla carità di tutti i membri del popolo di Dio”. In questo modo, però, sottolineano i vescovi, “la Chiesa non pretende di imporre ai non credenti un’esigenza derivante dalla fede o dalle convinzioni religiose, bensì vuole difendere un insieme di valori che hanno il proprio fondamento nella natura stessa dell’essere umano”. Ma come raggiungere un simile traguardo? I presuli spagnoli dettano, a questo punto, alcune linee-guida: “L’attività missionaria deve iniziare dallo stile di vita personale e comunitario, il cui centro e fondamento è la meditazione della Parola di Dio, la frequente partecipazione ai Sacramenti e la contemplazione del volto di Cristo morto e resuscitato. Il discepolo di Cristo deve stare unito a Lui, come i tralci alla vite”. Infine, dicendosi “consapevoli delle attuali difficoltà per l’evangelizzazione”, i vescovi della CEAS ringraziano tutti i cristiani e gli appartenenti ai movimenti apostolici per la loro testimonianza di fede e per il loro amore nei confronti della Chiesa. Di qui, l’appello conclusivo contenuto nel messaggio, perché si guardi “con speranza al futuro e si prosegua nel cammino della conversione personale e comunitaria al Signore”. (I.P.)







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