Il Jesuit Refugee Service chiede a Malta norme per il salvataggio in mare dei migranti
Stabilire norme precise per il salvataggio in mare dei migranti e per l’ingresso dei
superstiti: è quanto ha chiesto, nei giorni scorsi, all’Unione Europea il Jesuit Refugee
Service (JRS) di Malta. “Il salvataggio da parte delle autorità maltesi di migranti
di un’imbarcazione in difficoltà, avvenuto il 30 aprile scorso - si legge in una nota
- ha posto in evidenza la carenza normativa in questo preciso ambito. Il governo maltese
ha accolto sul proprio territorio 66 migranti irregolari recuperati dal battello su
cui viaggiavano, anche se in effetti questo era ormai prossimo a Lampedusa. Qualche
giorno dopo, le autorità italiane hanno salvato quasi 230 migranti, per rimandarli,
però, in Libia”. “Questo incidente - ha precisato il direttore del JRS Malta, padre
Joseph Cassar S J. - sottolinea quanto sia indispensabile l’istituzione di un ordinamento
giuridico che stabilisca un’effettiva condivisione di responsabilità tra gli stati
membri dell’UE, cosicché quelli situati lungo la fascia costiera mediterranea non
siano lasciati soli nel gestire i flussi migratori in arrivo dal mare”. Padre Cassar
ha poi ribadito che “molte delle persone che attraversano il Mediterraneo necessitano,
in effetti, di protezione internazionale, quindi rimandarli nei rispettivi Paesi di
origine significa procurare loro grave danno. Essi si avvalgono di un percorso irregolare
perché è loro impossibile giungere altrimenti in un luogo sicuro”. Per questo, il
direttore del JRS Malta ha fatto presente che “senza il sostegno di altri stati membri
dell’UE, gli stati affacciati sul Mediterraneo non possono esprimere concreta solidarietà
di fronte al dramma umano che avviene nella regione”. “Il JRS – continua la nota -
teme che l’assenza di adeguati meccanismi di condivisione dell’onere possa condurre
a situazioni in cui qualche Stato possa rifiutare l’accesso a migranti, come si è
visto accadere in questi giorni, o si rifiuti di dare salvezza a migranti in difficoltà
per le implicazioni che la decisione di accoglierli può comportare”. “L’istituzione
di questi meccanismi da parte degli stati membri dell’UE – conclude il testo – è indispensabile
a salvaguardia del diritto di richiesta di asilo”. (I.P.)