I cristiani pakistani ribadiscono il “no” alla violenza estremista
Ferma condanna dalla comunità cristiana in Pakistan per l’attentato dinamitardo che
ha sconvolto la città di Lahore. La società civile - riferisce l'agenzia Fides -
ha espresso sdegno e amarezza per l’ulteriore bagno di sangue a cui è sottoposta la
nazione pakistana, per il diffondersi dell’estremismo religioso che non rifiuta metodi
terroristici e ha chiesto al governo di prendere seri e opportuni provvedimenti per
difendere la popolazione innocente, messa alla prova nella Provincia della Frontiera
di Nord Ovest, ma anche nelle principali città pakistane, dove da mesi si susseguono
attentati. Le Chiese cristiane hanno espresso solidarietà alle famiglie delle vittime
e hanno ribadito “l’urgenza di fermare la spirale di odio e violenza che intende distruggere
il paese”. Individui e gruppi che “propagano la violenza in nome della religione devono
esser condannati e fermati, in quanto hanno dispregio della vita umana, attentano
alla solidarietà e all’indipendenza del paese, minano l’armonia nazionale, danneggiano
lo stato”, hanno detto i leader cristiani in un recente seminario nella stessa Lahore.
Le Chiese cristiane da tempo hanno avvertito il pericolo del diffondersi dei gruppi
di militanti talebani, fautori di una campagna di odio e intolleranza. (R.P.)