I vescovi Usa: Obama rispetti l'obiezione di coscienza in tema di aborto
Il presidente statunitense Barak Obama mantenga le promesse fatte sulla difesa del
diritto all'obiezione di coscienza per gli operatori sanitari. E’ quanto ha sottolineato
il cardinale Francis Eugene George, presidente della Conferenza episcopale degli Usa,
riguardo al discorso del capo della Casa Bianca alla University of Notre Dame di South
Bend, in Indiana. Nel suo intervento Obama aveva assicurato che il diritto all’obiezione,
finora previsto dalla legge, continuerà ad essere riconosciuto. Come riporta l’Osservatore
Romano, il cardinale ha chiesto al presidente di ''tradurre in pratica le sue parole”.
“La questione – si legge sul quotidiano della Santa Sede - è rilevante, in quanto
alla luce dei provvedimenti presi dalla nuova amministrazione in materia etica, molti
operatori sanitari si potrebbero trovare di fronte alla necessità di prestare servizi
moralmente non condivisi”. Il cardinale George, in particolare, chiede che vengano
''pienamente applicate e rinforzate'' le leggi federali a protezione del diritto di
coscienza degli operatori sanitari, che hanno costituito ''una parte importante''
della tradizione dei diritti civili in America. “Un governo – evidenzia il presidente
dei vescovi - che vuole ridurre il tragico numero di aborti nella nostra società lavorerà
anche per assicurare che nessuno sia costretto a supportare l'aborto o a prendervi
parte, attraverso prestazioni dirette o fornendo informazioni sull'aborto o finanziandolo
con le sue tasse. Mentre il dibattito continua attendiamo di poter lavorare con l'amministrazione
e i legislatori per raggiungere questo obiettivo”. (B.C.)