2009-05-25 15:24:16

Emergenza umanitaria in Sri Lanka: allarme dell'Onu


L’Alto commissariato Onu per i rifugiati (Unhcr) ha convocato per domani, una riunione speciale per l’emergenza umanitaria nello Sri Lanka dopo l’offensiva contro le Tigri tamil nel nord del Paese. L’agenzia delle Nazioni Unite stima che solo negli ultimi tre giorni di combattimenti oltre 80mila persone hanno abbandonato la zona di guerra. Il numero accertato di rifugiati sale quindi a 280-300 mila persone. Circa 230mila profughi sono ora raccolti in 41 centri di accoglienza sparsi in quattro distretti della provincia del Nord, i restanti 50mila non sono ancora registrati in nessun centro di raccolta. L’esercito afferma che tra questi rifugiati sono stati individuate almeno 9100 persone direttamente collegate alle Tigri tamil. Il portavoce dei militari, Udaya Nanayakkara, ha dichiarato che verranno trasferiti in centri appositi a Vavuniya, Welikanda e Jaffna per prendere parte al programma di riabilitazione studiato dal governo. Tra questi - riferisce l'agenzia AsiaNews - ci sono anche diversi bambini soldato di cui l’esercito non ha fornito il numero. Le condizioni di vita in cui sono costretti i cosiddetti Internally displaced people (Idp) sono drammatiche. Il Segretario generale dell’Onu, Ban Ki Moon, ha visitato lo Sri Lanka il 23 maggio. Dopo aver visto di persona le condizioni degli sfollati nella Manik Farm ha dichiarato: “Ho viaggiato molto per il mondo e visitato posti simili, ma questa è di gran lunga la scena più sconvolgente che abbia visto”. Ban Ki Moon ed il presidente Mahinda Rajapkasa hanno sottoscritto una dichiarazione comune in cui l’Onu assicura “l’assistenza umanitaria per gli Idp in Vavuniya e Jaffna” mentre il governo di Colombo garantisce l’accesso alle agenzie umanitarie, gli aiuti di base ai rifugiati, e una soluzione nazionale del conflitto che coinvolga tutte le parti della società srilankese. (R.P.)







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