2009-05-25 15:44:10

Conclusa a Firenze l'edizione 2009 "Piazza delle lingue" incentrata sul multilinguismo


Si è conclusa a Firenze l’edizione 2009 della “Piazza delle Lingue”, il cui tema quest'anno era “Esperienze di multilinguismo in atto”. La tre giorni, organizzata dall’Accademia della Crusca sotto l’alto patronato del presidente della Repubblica, si è articolata attraverso conferenze, incontri e spettacoli aperti non solo agli esperti del settore, ma ad un pubblico assai differenziato. Rosario Tronnolone ne ha parlato con la prof.ssa Nicoletta Maraschio, presidente dell’Accademia della Crusca:RealAudioMP3

R. - La centralità della questione della lingua e delle lingue, del confronto interlinguistico e interculturale, è una centralità indiscutibile ma non tutti se ne rendono conto. Quindi, speriamo che, anche attraverso questa iniziativa, si riesca a diffondere una maggiore consapevolezza su questi problemi.

Media e partner di questa edizione della “Piazza delle lingue” è stata la comunità radiotelevisiva italofona, di cui fa parte come socio fondatore anche la Radio Vaticana. Dei motivi di questa presenza a Firenze abbiamo parlato con la segretaria generale della comunità radiotelevisiva italofona, Loredana Corsero:

R. – Intanto, perché promuoviamo anche la nostra lingua, l’italiano; l’italiano nel mondo e anche in quel mondo che non parla solo italiano ma che si interessa all’italofonia e anche all’italofilia. Poi, perché promuovendo il multilinguismo crediamo che si eviti l’impoverimento della cultura. La monocultura linguistica è anche una monociviltà e noi crediamo che sia importante l’incontro tra civiltà e l’incontro, quindi, tra culture.

D. - E’ stato presentato anche un manifesto per il multilinguismo...
 
R.- Sì, l’importanza di questo manifesto è duplice. Da una parte perché si rifa al rapporto di Amin Maalouf, commissionato dal commissario europeo responsabile per il multilinguismo, Leonard Orban, per parlare di multilinguismo in Europa. Qui la linea guida è: apprendiamo tre lingue. Una lingua in cui nasciamo, la nostra lingua madre, una lingua di servizio che, volenti o nolenti, è l’inglese e l’altra è una lingua che vogliamo adottare. Ognuno di noi adotti una lingua, perché magari ha letto da ragazzo i romanzi russi e si è innamorato di quelli, o perché ha una fidanzata francese, o perché ama la cucina spagnola o le vacanze in Grecia! Ognuno di noi adotti una lingua e riusciamo finalmente a parlare ognuno nella propria lingua e a capire le lingue degli altri. Questo incontro di Firenze, tra tante situazioni diverse, è stato un momento molto emozionante in cui si dice che le lingue costituiscono per la comunità un ponte indispensabile tra il presente il passato e per il futuro. Quindi, un continuum che non si può spezzare e la politica del multilinguismo svizzero è un po’ un esempio da studiare per tutti noi. La cosa più importante è che tutte le lingue d’Europa sono patrimonio comune di tutti i cittadini europei.







All the contents on this site are copyrighted ©.