Oggi a Cannes il verdetto finale. Premio della Giuria Ecumenica a Ken Loach
Tempo di premi al Festival di Cannes. In attesa che la Giuria del Concorso Internazionale
annunci questa sera chi ha vinto la 62.sima edizione, altre giurie hanno concluso
i loro lavori, designando i film più meritevoli nelle varie sezioni del Festival.
Riconoscendo il buon livello delle opere in programma, la Giuria Ecumenica ha sottolineato
il lungo dibattito che ha preceduto il verdetto, segnalando che la decisione non è
stata facile. Due i film presi a lungo in considerazione: The White Ribbon di Michael
Haneke, cupo ritratto della società rurale tedesca agli inizi del XX secolo, e Looking
For Eric, una divertente parabola calcistica di Ken Loach. Alla fine l’ha spuntata
il film inglese di cui i giurati riconoscono “non solo la grande qualità artistica,
ma anche l’approccio umoristico, ottimista e umanistico alla crisi della nostra società”.
Una Menzione Speciale va invece al film austriaco, “opera profonda – dice la Giuria
- di un magnifico rigore formale e cinematografico”. Ma The White Ribbon non è passato
inosservato neanche agli occhi della critica internazionale, che gli ha assegnato
il Premio Fipresci. Anche le altre sezioni del Festival hanno designato i loro vincitori.
Quella del Certain Regard ha distribuito riconoscimenti a quattro pellicole: Politist,
Adjectiv del rumeno Corneliu Porumboiu, Dogtooth del greco Yorgos Lanthimos, No One
Knows About Persian Cats dell’iraniano Bahman Ghobadi e Le Père de mes enfants della
francese Mia Hansen Løve. Quella della Semaine Internationale de la Critique ha insignito
del Grand Prix Adieu Gary del francese Nassim Amaouche, mentre il Prix Europa è andato
a un film della Quinzaine des Réalisateurs, La pivellina di Tizza Covi e Rainer Frimmel.
Di molte di queste pellicole abbiamo parlato nei nostri interventi dei giorni scorsi.
Ne segnaliamo tuttavia due che con tutta probabilità si vedranno anche in Italia:
con Politist, Adjectiv, divertita analisi della crisi di coscienza di un poliziotto,
Porumboiu, già vincitore della Caméra d’or un paio di anni fa, si conferma un cineasta
attento alla realtà, materiale e spirituale, del proprio Paese; con La pivellina,
cronaca dell’incontro fra una donna di circo e una trovatella, Frimmel e la Covi mettono
a frutto la loro esperienza di documentaristi, per raccontare con grande verità un’Italia
che trova raramente posto sullo schermo. (Da Cannes Luciano Barisone)