L'Europa valorizzi i propri ideali cristiani, con questa esortazione si è chiusa la
visita del Papa alla diocesi di Montecassino. Gli appelli contro la disoccupazione
e per la pace nel mondo
Benedetto XVI ha visitato oggi la diocesi di Montecassino, terra di San Benedetto
e Santa Scolastica. Nella mattinata, ha celebrato una Messa a Cassino nella quale
ha levato un appello contro la disoccupazione. Quindi, nel pomeriggio, ha presieduto
la celebrazione dei Vespri nell’abbazia benedettina esortando l’Europa a valorizzare
le proprie radici cristiane. In ogni momento della sua visita pastorale, il Papa ha
avuto un pensiero per la pace nel mondo. Un richiamo risuonato con particolare forza
nell’ultimo momento della sua visita: la preghiera al cimitero militare polacco di
Monteccasino. Il servizio del nostro inviato, Alessandro Gisotti:
Signore
“concilia quanti nel mondo ancora soffrono per l’odio cieco di guerre fratricide”,
“fa che gli uomini del nostro tempo possano comprendere che il dono della pace è molto
più prezioso di qualsiasi tesoro corruttibile”: con questa toccante preghiera, levata
stasera nel cimitero militare polacco, si è conclusa la visita pastorale di Benedetto
XVI nella diocesi di Montecassino. Il Papa ha pregato per tutti i caduti nella Seconda
Guerra Mondiale, un momento di raccoglimento particolarmente significativo, giacché
proprio in questi giorni si commemora il 65.mo anniversario della devastante battaglia
di Montecassino. La giornata era iniziata stamani con la Messa a Cassino nella piazza
più grande della città che da oggi porta il nome di Benedetto XVI.
Canti
Il
Papa è stato accolto da ventimila fedeli con canti festosi e lo sventolio di bandiere
vaticane. Nell’omelia, il Santo Padre si è soffermato sui tre pilastri della tradizione
benedettina: la preghiera, il lavoro e la cultura. San Benedetto e Montecassino, ha
affermato, ci insegnano che la cultura europea si fonda sulla ricerca di Dio e la
disponibilità al suo ascolto:
“Nella vostra Abbazia si tocca con mano
il “quaerere Deum”, il fatto cioè che la cultura europea è stata la ricerca di Dio
e la disponibilità al suo ascolto. E questo vale anche nel nostro tempo”.
Quindi,
ricordando che “umanizzare il mondo lavorativo è tipico dell’anima del monachesimo”,
ha rivolto un pensiero agli operai dell’industria di Cassino alle prese con una precarietà
preoccupante:
“La ferita della disoccupazione che affligge questo territorio
induca i responsabili della cosa pubblica, gli imprenditori e quanti ne hanno la possibilità
a ricercare, con il contributo di tutti, valide soluzioni alla crisi occupazionale,
creando nuovi posti di lavoro a salvaguardia delle famiglie”.
Un nuovo
umanesimo fondato sulla ricerca di Dio, è stata la sua esortazione, deve mostrare
attenzione verso gli ultimi, i bisognosi e gli immigrati. Nell’odierna Solennità dell’Ascensione,
ha poi spronato i fedeli a proclamare l’annuncio della Risurrezione di Cristo. Dopo
la recita del Regina Coeli, il Papa ha ricordato quanto Cassino abbia sofferto a causa
della guerra ed ha levato un’invocazione per la pace in Europa e nel mondo:
“Quanto
bisogno ha la comunità cristiana e l’intera umanità di assaporare appieno la ricchezza
e la potenza della pace di Cristo! San Benedetto ne è stato grande testimone, perché
l’ha accolta nella sua esistenza e l’ha fatta fruttificare in opere di autentico rinnovamento
culturale e spirituale”.
La pace, ha constatato, è un dono di Dio,
ma serve l’impegno degli uomini. Infine, un pensiero ai fedeli cinesi nella Giornata
di preghiera per la Chiesa in Cina. La mattinata del Papa a Cassino si è conclusa
con la benedizione e inaugurazione della Casa della Carità, una struttura di accoglienza
per i bisognosi, voluta dall’abate Dom Pietro Vittorelli.
Canti Laudes
Regiae
Nel pomeriggio, Benedetto XVI ha celebrato i Vespri nell’abbazia
di Montecassino, un luogo, ha rammentato, dove ha trascorso momenti indimenticabili
di quiete e di preghiera. Un monastero, ha soggiunto, ricostruito dopo il disastro
del secondo conflitto mondiale e che ora si eleva come silenzioso monito a rigettare
ogni forma di violenza. Ha così ricordato che i monasteri benedettini attraverso l’impegno
quotidiano della preghiera, dello studio e del lavoro hanno permesso lo sviluppo morale,
culturale e spirituale di interi popoli europei:
“Preghiamo perché
l’Europa sappia sempre valorizzare questo patrimonio di principi e di ideali cristiani
che costituisce un’immensa ricchezza culturale e spirituale”.
Da Montecassino,
ha concluso il Papa, il Santo Patrono d’Europa continua ad invitare tutti a proseguire
la sua opera di evangelizzazione e di promozione umana e ad essere interpreti del
suo programma di rinascita spirituale e sociale.