2009-05-24 14:38:38

La preghiera per i caduti di tutte le guerre nel Cimitero polacco di Montecassino


L’ultimo momento della giornata di Benedetto XVI a Montecassino sarà la visita al Cimitero polacco dove riposano 1052 soldati caduti nella drammatica battaglia per espugnare l’altura occupata dalle truppe tedesche, nel maggio del 1944. Si tratta di una visita breve in forma privata, ma di grande valore simbolico. Il Papa preghierà per i caduti di tutte le guerre e di tutte le nazioni. Ascoltiamo la prof.ssa Silvana Casmirri, direttore del Dipartimento di Storia dell’Università di Cassino, al microfono di Alessandro Gisotti: RealAudioMP3

R. – Questa visita di Benedetto XVI al Cimitero polacco ha un significato di riconciliazione della memoria, o meglio delle memorie, perché le memorie della Seconda Guerra Mondiale, proprio per i contenuti ideologici e fortemente connotati della guerra stessa, sono spesso state memorie divise. Invece, attraverso questa visita di un Papa tedesco ad un cimitero polacco, che è stato, come è noto, già visitato anche dal Papa precedente, Giovanni Paolo II, io credo che questa drammatica storia del ‘900 giunga ad un momento di riflessione e di metabolizzazione più profonda.
 
D. – Dopo la visita ad Auschwitz nel 2006, allo Yad Vashem pochi giorni fa, ora il Cimitero polacco di Montecassino. Proprio come Giovanni Paolo II, anche Benedetto XVI sottolinea la necessità di una purificazione della memoria ...
 
R. – Lei ha menzionato delle esperienze che si inscrivono tutte in quella drammatica totalizzante esperienza della Seconda Guerra Mondiale. Evidentemente è un passato che non passa. Pensiamo poi anche agli aspetti della deportazione. Tutto questo ha un quadro comune, il quadro della Seconda Guerra Mondiale. Un Papa che percorre i luoghi dove questa memoria è depositata, interiorizzata anche da chi è sopravvissuto, o dalle nazioni e dai popoli che hanno vissuto sulle loro spalle gli effetti devastanti della guerra, ha un significato tendente a ristabilire una circolarità del messaggio cristiano all’interno di una esperienza novecentesca, che è stata devastante.
 
D. – In questi giorni si è celebrato il 65.mo anniversario della battaglia di Montecassino. Come salvare la memoria di questo evento con il trascorrere degli anni?
 
R. – Si deve agire su più fronti. Le scuole devono avere un ruolo molto importante in questo. Poi Cassino, e anche la comunità benedettina, hanno una grande tradizione alle spalle, che deve continuare a portare avanti, una mirabile tradizione di giornate per la pace, gemellaggi con altre città, vittime di distruzioni totalizzanti nella Seconda Guerra Mondiale. Insistere sulla pace, in tempi in cui le guerre sono ormai a livello diffuso, endemiche, in questo mondo globalizzato, è l’unico modo per educare i sentimenti e le coscienze.







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