2009-05-22 15:21:29

Si è spento Irio Fantini, grande illustratore e ritrattista di Papi, che ha legato alla Radio Vaticana gran parte della sua vita artistica


Da questa notte, la Radio Vaticana piange la scomparsa di un collega e di un amico, che in trent’anni di lavoro nell’emittente pontificia si era fatto apprezzare per il suo multiforme talento artistico. All’età di 65 anni si è spento a Roma, dopo una lunga malattia, Irio Ottavio Fantini, conosciuto non solo nel mondo Vaticano ma anche in quello italiano e internazionale per i suoi numerosissimi lavori come ritrattista di Papi, illustratore, autore di pregevoli bozzetti filatelici celebrativi. Alessandro De Carolis ne traccia un ricordo in questo servizio:RealAudioMP3

(musica)
 
Una delle specialità nelle quali rifulgeva il suo nitido talento era il ritratto. Chiunque entri nella Sala Marconi della Radio Vaticana non può non rimanere ammirato nell’osservare il grande quadro sulla parete di fondo: in esso, uno dopo l’altro, si susseguono come un’onda i visi dei Papi che hanno segnato l’era radiofonica all’ombra di San Pietro, ma è soprattutto il realismo “fotografico” dei loro volti - colti e fissati ciascuno in una delle loro espressioni più tipiche - a colpire chi guarda e a evidenziare la maestria di una pennellata del tutto immune dal rischio di molta ritrattistica celebrativa: quella di dipingere “maschere” piuttosto che persone. Irio Ottavio Fantini è stato un grande maestro dei ritratti della nostra epoca, sempre “vivi” sia gigantografati su una tela, che miniaturizzati nel bozzetto di un francobollo. Dozzine e dozzine di suoi disegni sono stati trasformati in piccole opere d’arte filatelica, come ben sanno i collezionisti di mezzo mondo, che grazie al “pittore del Vaticano” - come tanti comunemente chiamavano Irio - conservano emissioni dell’Ufficio filatelico della Santa Sede, ma anche francobolli realizzati per il Principato di Monaco e altri Stati, a conferma dell’apprezzamento internazionale di cui godeva l’artista e che alcuni anni fa gli aveva ottenuto il premio forse più prestigioso del settore, il “Cavallino d’Oro” per la migliore opera originale riguardante la serie vaticana “I Papi e gli Anni Santi 1300-2000”.
 
Del resto, le capacità di Irio Fantini - sposato con Adriana - si erano affinate nel mondo del cinema e del teatro, dove aveva lavorato come costumista e scenografo, realizzando manifesti per importanti film (ricordiamo "I ragazzi del coro" di Robert Aldrich, "Gran bollito" di Renzo Bolognini, "Caligola" di Renzo Rossellini). Talvolta scultore e molto più spesso grafico e illustratore - ricordiamo, tra gli ultimi, i 50 disegni per Roma in valigia, di Fabio Della Seta, esposti al Museo di Roma, alcuni dei quali poi donati allo stesso museo - Irio aveva avuto il dono di una poliedria che non si esauriva nell’ingegno che ogni volta guidava le mani su una delle piste dell’arte. Irio usava anche lo strumento della voce per comunicare, dai microfoni della Radio Vaticana, pensieri filtrati attraverso le pagine dei grandi autori che faceva rivivere al microfono. Lo ascoltiamo per qualche secondo in una registrazione tratta da “I misteri” di Charles Peguy, una pagina che parla sull’angoscia di Gesù sulla croce insieme al grido disperato dei due ladroni:
 
“Gridò più di un dannato, la spaventosa angoscia (…) clamore che stonò come bestemmia divina. Tutto era consumato (...) Così i ladroni non gettarono che un grido che si spense nella notte. E Lui gettò il grido che risuonerà sempre, eternamente, sempre. il grido che non si spegnerà mai, in nessuna notte, in nessuna notte del tempo e dell’eternità”.  
Anche questo, per il Maestro di ritratti Irio Fantini, era un modo di ritrarre i valori nei quali credeva e che lo hanno sostenuto negli ultimi anni di lotta, dove bellezza e dolore si sono sfidati fino a questa notte. Il “pittore del Vaticano” ha smesso di dipingere ma ci ha lasciato il ritratto più bello, il suo.
 
(musica)







All the contents on this site are copyrighted ©.