2009-05-21 15:20:11

Sri Lanka: resta l'emergenza profughi dopo la fine della guerra


Il Comitato della Croce Rossa internazionale ha annunciato una temporanea interruzione degli aiuti nel campo per sfollati di Vavuniya, con 130.000 persone il più grande del nord-est. L’interruzione, ha reso noto l’organizzazione, è stata determinata dalle restrizioni imposte agli operatori umanitari che vogliono recarsi in soccorso dei civili nelle zone teatro della recente offensiva contro le Tigri per la liberazione della patria Tamil (LTTE). “La Croce rossa e altre organizzazioni umanitarie – ha precisato la portavoce Monica Zanarelli all'agenzia Misna - deplorano questa situazione inaccettabile, che ci ha costretti a interrompere la distribuzione e che sta avendo ripercussioni su migliaia di nuovi sfollati che fino a poco fa hanno patito indicibili sofferenze nelle zone di guerra”. Nonostante gli appelli, diffusi anche dalle Nazioni unite, il governo di Colombo infatti non ha ancora consentito l’accesso incondizionato ai civili, intrappolati nella cosiddetta ‘zona di sicurezza’, in realtà teatro di violenti combattimenti contro le LTTE. È di oggi inoltre la denuncia – da parte di una coalizione di ong contro lo sfruttamento di minori-soldato – di rapimenti e sequestri di bambini tamil con il consenso del governo centrale. “Nell’area di Vavuniya gruppi di paramilitari alleati del governo centrale hanno avuto libero accesso ai campi” rende noto un comunicato della coalizione secondo cui “il sequestro di bambini, anche di 12 anni o più piccoli, viene utilizzato come arma di ricatto nei confronti delle famiglie”, mentre in altri casi, “minori ritenuti alleati delle LTTE vengono presi per essere interrogati o per rivelare i loro legami con le tigri”. “Le limitazioni imposte dalle autorità per l’accesso ai campi dei rifugiati riducono le possibilità di assistere queste persone; è urgente che arrivino gli aiuti ai campi profughi” ha denunciato il portavoce dell'Alto Commissariato ONU per i Rifugiati, sottolineando anche la necessità di allestire nuove strutture. Da sabato scorso, squadre di Medici Senza Frontiere lavorano con il Ministero della Salute dello Sri Lanka per assicurare la prima assistenza medica presso il principale checkpoint dove transitano i profughi: vengono individuati i casi più gravi e si cerca di curare i pazienti direttamente sul luogo. Ogni giorno arrivano in media 10 mila persone. Msf sta allestendo un nuovo ospedale da campo d’emergenza a Manik Farm che può disporre di 100 letti. Sta inoltre fornendo supporto medico all’Ospedale del Ministero della Salute a Pampaimadu. Oggi intanto raggiungerà il Paese il Segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon per visitare personalmente i campi profughi e verificare i progressi negli aiuti di emergenza, ricostruzione e dialogo politico per arrivare a una soluzione duratura per la questione tamil; da decenni la minoranza denuncia gravi discriminazioni e ambisce all’autonomia dei territori del nord e dell’est dove vive. Nella comunità internazionale resta infatti la preoccupazione per una vera pacificazione che non è mai avvenuta come dimostrano le ultime operazione dell’esercito nei pressi di Mullaivaikal per eliminare le ultime sacche di resistenza. Secondo alcuni esperti nel paese restano ancora commando di ribelli tamil, in particolare nell’est. Tra la popolazione civile si sono poi registrate reazioni di segno opposto alla notizia della vittoria finale sulle tigri e dell’uccisione del loro capo storico, Vellupillai Prabhakaran: nelle città a maggioranza cingalese proseguono i festeggiamenti, mentre la minoranza tamil resta chiusa in casa. (M.G.)







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