Sri Lanka: festa nazionale per la fine della guerra contro le Tigri Tamil
E’ festa nazionale oggi in Sri Lanka per celebrare la fine della guerra contro i ribelli
indipendentisti delle Tigri Tamil (Ltte), durata oltre 26 anni e che ha causato oltre
100 mila morti. In tutta l’area dei combattimenti risolutivi del conflitto l’Esercito
regolare sta prendendo il controllo di ciò che rimane degli arsenali ribelli. Ieri
è stato mostrato alla Televisione di Stato il corpo senza vita del leader della guerriglia.
Il presidente dello Sri Lanka, parlando alla Nazione, ha sottolineato ieri la necessità
di avviare un percorso di riconciliazione nazionale, in base al quale tutti i cittadini
srilankesi avranno parità di diritti. Stefano Leszczynski ha intervistato Marzia
Casolari docente di Storia dell’Asia, presso l’Università di Perugia.
R. - Proprio
sul discorso dell’uniformità tra maggioranza e minoranza c’è una questione aperta.
Quindi, l’unitarietà del Paese e la soluzione che si vuole dare al problema dei Tamil,
assimilando i Tamil alla maggioranza cingalese. Dal 13mo emendamento della Costituzione
dello Sri Lanka è prevista la devolution di poteri alle province a maggioranza Tamil.
Su questo punto il governo di Colombo è sempre stato riluttante.
D.
- Ci sono stati molti appelli da parte della Comunità internazionale che sono rimasti
assolutamente inascoltati. Tuttavia il presidente ha fatto un’apertura abbastanza
esplicita al ruolo che gli investitori internazionali possono giocare nelle zone dove
è necessaria una ricostruzione. Come si può leggere questo passaggio, potrebbe essere
anche un segnale di apertura?
R. – Credo che ora
che il governo dello Sri Lanka ha perseguito e raggiunto il suo obiettivo che era
quello di eliminare politicamente l’Ltte, credo che necessariamente il governo dello
Sri Lanka possa anche abbandonare quell’atteggiamento di chiusura nei confronti delle
sollecitazioni che provenivano dalla Comunità internazionale di assumere un atteggiamento
più interlocutorio anche perché proprio dal quadro internazionale può venire qualche
supporto, qualche aiuto nel dare soluzione al problema Tamil nello Sri Lanka.
D.
- Si può dire che con la vittoria militare il problema, la questione, delle tigri
Tamil, dei guerriglieri sia effettivamente risolto?
R.
– Credo che il pericolo di una ricostituzione di quel movimento, con la forza che
aveva prima, sia abbastanza remota. E’ più probabile che i militanti tamil possano
diventare lo strumento che dia espressione al malcontento della popolazione qualora
il problema tamil non venga risolto in modo adeguato.
D.
– Tra l’altro una popolazione che per la gran parte, in questo momento, risulta sfollata
in altre zone del Paese in condizioni di vita anche molto difficile...
R.
– Sì, se non si dà una soluzione soddisfacente per questa parte della popolazione
è possibile che monti un malcontento che poi possa trasformarsi in un conflitto, che
si torni in qualche modo alle condizioni di tensione sociale che hanno preceduto l’inizio
della guerra civile.