2009-05-20 15:14:49

Aung San Suu Kyi: sale la protesta contro la giunta


Terzo giorno di processo per la leader dell’opposizione birmana, Aung San Suu Kyi. Mentre la giunta militare al potere ha ammesso una decina di giornalisti nel carcere in cui è detenuta, a Yangon monta la protesta: ieri, 500 sostenitori della Lega nazionale per la democrazia si sono scontrati con la polizia durante una manifestazione inscenata per chiedere la liberazione della donna. Il servizio di Marco Guerra:RealAudioMP3

''Vi ringrazio molto per essere venuti qui e per il vostro sostegno''. La leader dell’opposizione birmana si è rivolta così ai rappresentanti di almeno 10 ambasciate straniere e al ristretto gruppo di giornalisti ai quali è stato concesso di seguire il terzo giorno di processo nel carcere dove è detenuta l’attivista per i diritti umani. ''Non vi posso incontrare uno ad uno, ma spero di potervi incontrare tutti in giorni migliori'', ha poi aggiunto il Premio Nobel per la pace che è apparsa in discrete condizioni di salute e vestita in un abito tradizionale birmano. Quelle di San Suu Kyi sono le prime parole dall’ultimo mandato di arresto di giovedì scorso, a causa dell'intrusione nella sua abitazione di un americano che ha superato tutte le misure di sicurezza alle quali è sottoposta da anni. Dopo i primi due giorni di processo a porte chiuse, la presenza della stampa e dei diplomatici stranieri è stata comunque l’unica concessione che la Giunta militare ha permesso alla donna dal suo trasferimento in carcere. Ieri, sono stati ascoltati 22 testimoni, quasi tutti poliziotti, che confermerebbero l’accusa per la quale San Suu Kyi è punibile con una pena da tre a cinque anni di carcere, periodo che la escluderebbe dalla partecipazione alle elezioni politiche che la Giunta intende organizzare nel 2010. Intanto, sale il coro di proteste della comunità internazionale. Dieci Premi Nobel per la pace hanno chiesto in una lettera all’Onu l’immediato rilascio del leader dell'opposizione birmana.

 
Afghanistan
Ancora una strage di civili in Afghanistan. L'Isaf, la forza a guida Nato, ha reso noto di aver ucciso otto persone in un raid aereo diretto contro talebani nel sud del Paese, poche ore prima le forze americane hanno riconosciuto di aver ucciso tra 20 e 30 civili in un bombardamento condotto il 4 maggio nell'ovest dell’Afghanistan. Vittime anche tra le truppe della coalizione internazionale. Secondo la polizia afghana, due militari stranieri, la cui nazionalità non è ancora stata precisata, sono rimasti uccisi nell'esplosione di un ordigno che ha colpito il convoglio di mezzi sul quale viaggiavano alle porte di Kabul. Da parte loro, i comandi dell'Isaf e delle forze Usa si sono limitati a rendere noto che un'esplosione ha colpito un convoglio di truppe straniere.

Indonesia
È di almeno 98 morti e 15 feriti il bilancio ancora provvisorio di un incidente aereo avvenuto questa mattina in Indonesia, che ha visto un velivolo militare con 109 persone a bordo schiantarsi al suolo in fase di atterraggio, colpendo anche diverse case.

Iran: testato nuovo missile
Il nuovo missile Sejjil-2 è stato sperimentato oggi dall’Iran. E’ stato il presidente iraniano, Mahmud Ahmadinejad, a darne notizia nel corso di una visita alla città di Semnan, a 200 chilometri a est di Teheran, nelle cui vicinanze è stato effettuato il lancio. Il missile ha una gittata di duemila chilometri ed è in grado di raggiungere, tra l’altro, il territorio israeliano. “Sul piano strategico questo lancio non cambia nulla per noi, mentre dovrebbe preoccupare gli europei”, ha dichiarato Dany Ayalon, viceministro degli Esteri israeliano. Il nuovo missile è un modello più avanzato dello Shahab-3, già testato in passato.

Economia
Ancora segnali negativi delle principali economie del mondo. Il prodotto interno lordo (Pil) del Giappone è crollato del 15,2% su base annua nel primo trimestre del 2009, per quello che è il peggior calo mai registrato dal 1955, anno di inizio delle statistiche. Il dato preoccupa il premier, Taro Aso, che comunque registra segnali positivi dalla ripresa degli ordini. Di segno negaitvo anche il Pil spagnolo che registra un calo del 3% nel primo trimestre 2009, rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. Anche in questo caso bisogna andare indietro diversi decenni, e in particolare al 1959, per trovare una contrazione più consistente. Infine, continua la frenata dell’industria italiana. A marzo, secondo i dati Istat, gli ordinativi hanno registrato una flessione del 26% rispetto allo stesso mese del 2008 e del 2,7% rispetto a febbraio. Ancora peggio il fatturato del settore auto, che ha registrato una flessione del 29,9% su base annua.
 
Usa - Auto
L’automobile americana del futuro sarà più piccola, consumerà e inquinerà di meno. Le nuove direttive per le case costruttrici sono state annunciate ieri dallo stesso presidente statunitense, Barak Obama, e consentiranno un sensibile risparmio in termini economici e un minor impatto ambientale. Positive le reazioni dell’industria automobilistica. Il servizio da New York di Elena Molinari:RealAudioMP3

Barack Obama ha proposto per la prima volta nella storia americana uno standard unico nazionale sulle emissioni delle auto, che consentirà di ridurre la dipendenza del Paese dal petrolio e fornirà alle case automobilistiche linee-guida certe per lo sviluppo di nuovo prodotti. Il piano del presidente americano - che fissa a circa 15 chilometri al litro il limite per i consumi entro il 2016 - ha raccolto infatti l’appoggio dei costruttori e del sindacato dell’auto, United Auto Workers. Risparmieremo 1,8 miliardi di barili di petrolio, ha spiegato ieri Obama, più di quanto abbiamo importato lo scorso anno dall’Arabia Saudita, Venezuela, Libia e Nigeria e il risparmio, ha aggiunto, equivale anche a togliere dalla strada per un intero anno, 53 milioni di veicoli. Gli effetti positivi sull’ambiente non dovrebbero mancare: le emissioni si ridurranno di 900 milioni di tonnellate. A fianco del presidente, alla Casa Bianca, c’erano gli amministratori delegati delle maggiori case automobilistiche, soddisfatti che una direttiva nazionale consenta loro, finalmente, di produrre lo stesso tipo di auto per tutti gli Stati americani.

 
Colombia
Il Senato della Colombia ha approvato la convocazione di un referendum popolare per approvare o rifiutare una modifica della costituzione che consentirebbe al presidente Alvaro Uribe di ricandidarsi per un terzo mandato nelle elezioni del 2010. Il progetto dovrà ora affrontare ancora due passaggi e, in caso di approvazione, dovrebbe portare i cittadini del Paese latinoamericano alle urne tra ottobre e novembre.

Italia
In Italia, il dibattito politico è ancora rivolto alle polemiche riguardanti la condanna dell'avvocato inglese, David Mills, a 4 anni e sei mesi per corruzione in atti giudiziari. La sentenza chiama in causa il premier, Silvio Berlusconi, riguardo a due procedimenti giudiziari sulla Fininvest. Pd e Italia dei Valori chiedono al presidente del Consiglio di dimettersi e difendersi in tribunale. La maggioranza fa invece quadrato intorno a Berlusconi, che ieri ha annunciato che riferirà in parlamento, denunciando una giustizia ad orologeria, in riferimento alle ormai prossime elezioni europee.

Spagna terrorismo
Diciassette nordafricani, sospettati di finanziare al Qaeda, sono stati arrestati questa mattina dalla polizia spagnola nella città basca di Bilbao. Gli immigrati, di nazionalità algerina e marocchina, sono accusati di far parte di una banda criminale dedita al traffico di droga e altre attività criminali che sarebbero servite a finanziare la rete terroristica nel Maghreb.(Panoramica internazionale a cura Marco Guerra)

 
Bollettino del Radiogiornale della Radio Vaticana Anno LIII no. 140

 
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