Unhcr: sì al tavolo tecnico con l'Italia sull'immigrazione
“Il respingimento è previsto dalle leggi italiane, ma deve essere comunicato alle
persone interessate con un decreto contro il quale possono fare ricorso e inoltre
non va mai esteso ai richiedenti asilo”. Laura Boldrini, portavoce italiana dell'Unhcr
(Alto Commissariato Onu per i rifugiati), interviene stamane, dopo la presa di posizione
ieri dell’Alto Commissario nei confronti degli “inaccettabili commenti” di esponenti
del governo italiano. “La preoccupazione - aggiunge l'esponente dell'Unhcr - è che
su quelle carrette del mare respinte verso la Libia, possano esserci persone che fuggono
da guerre e da persecuzioni”. La portavoce ha anche ricordato che “delle 36 mila persone
arrivate in Italia via mare nel 2008, il 75% ha fatto richiesta di asilo e di queste,
il 50%, ha ricevuto dallo Stato italiano una forma di protezione”. No ai respingimenti
senza garanzie per i richiedenti asilo, dunque, è la linea delle Nazioni Unite, decise
nella “protezione dei diritti dei rifugiati”. Intanto, il Ministero dell’Interno italiano
cerca una soluzione comune sul problema degli sbarchi sulle coste italiane attraverso
il “tavolo tecnico” che coinvolgerà l'Italia, la Libia, la Ue e l'Unhcr. Il problema,
però, è che “Tripoli – conclude Boldrini - non riconosce formalmente l'Unhcr e non
ha una legge sul diritto di asilo e non ha ratificato la Convenzione di Ginevra”.