2009-05-18 19:36:11

Sri Lanka è emergenza umanitaria dopo la sconfitta delle Tigri Tamil


In Sri Lanka le Tigri Tamil depongono le armi e il governo di colombo annuncia la fine della guerra civile. I ribelli separatisti – assicura il capo dell'esercito srilankese sono stati completamente sconfitti e il controllo governativo dell'isola è totale. Ucciso oggi dai militari anche il capo storico delle Tigri, Prabhàkaran sul cui corpo sarà eseguita un’autopsia. E mentre la popolazione scende in piazza per festeggiare, dalla comunità internazionale giunge l’appello alle ONG che operano nel paese a coordinare gli sforzi per gestire l’emergenza umanitaria, scaturita dagli ultimi scontri: sarebbero infatti 260 mila gi sfollati ora nei campi profughi in condizioni terribili. Il servizio di Cecilia Seppia: RealAudioMP3  

Oltre 250 mila persone sono scappate dalle loro abitazioni nelle zone di combattimento e si trovano nei campi profughi in condizioni terribili. Stefano Leszczynski ha intervistato Stefano Vecchia, giornalista esperto dell’area asiatica:RealAudioMP3

R. – Volendo fotografare la situazione di oggi, nell’area in cui ancora ci sono dei residui scontri non dovrebbero più esserci civili. Un’emergenza grave c’è, invece, all’esterno dell’area di combattimento, per altro molto ristretta, ma comunque nei dintorni dell’area Tamil, dove ci sono circa 250 mila profughi, in buona parte fuggiti nelle ultime settimane agli scontri tra governativi e Tamil. La situazione è molto pesante, gli aiuti arrivano col contagocce e la fame è una realtà concreta da giorni.

D. – Se una guerra così lunga ha lasciato il segno nella popolazione, il modo in cui è finita l’ha segnata ancora di più. Come sarà mai possibile avviare un processo di riconciliazione in questo Paese?

R. – Il processo di riconciliazione sarà lungo e difficile. Teniamo presente che oltre ai 30 anni di conflitto ci sono stati 60 anni di tensioni tra le comunità a partire dall’indipendenza. Un solco di odio e diffidenza che sarà difficile da superare. I Tamil hanno una rappresentanza in Parlamento, una ventina di rappresentanti su circa 250 parlamentari, e da lì bisognerà partire, come bisognerà partire dal ruolo della società civile che non ha mai mancato in tutti questi anni di spingere per il dialogo tra le comunità e perché ai Tamil venisse riconosciuto un ruolo e un’identità spesso, in qualche modo, ignorata o comunque sottoposta alle necessità del potere politico da parte dei cingalesi.

D. – Ovviamente un discorso relativo a un’autonomia della parte Tamil del Paese al momento è fuori discussione…

R. - Al momento sì, è realmente difficile da intravedere. Dipenderà anche molto dal ruolo della comunità internazionale che in queste ultime settimane è stata totalmente esclusa dalla situazione in Sri Lanka.







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