2009-05-15 15:15:54

Spagna: via libera a nuova legge sull'aborto


Il governo spagnolo ha dato il via libera al progetto di legge sull'aborto. Il disegno di legge, che in ogni caso non sarà sottoposto all’approvazione del Parlamento prima dell’estate, prevede anche di autorizzare la vendita della “pillola del giorno dopo” senza bisogno di una ricetta medica. I vescovi spagnoli e le associazioni pro vita hanno subito espresso la loro contrarietà. Le nuove misure prevedono la possibilità di abortire per le donne che abbiano compiuto 16 anni di età fino alla 14.ma settimana di gravidanza. In caso di approvazione del disegno di legge, l’aborto sarà inoltre possibile fino alla 22.ma settimana se verrà accertato un grave rischio per la salute della madre o per malformazioni del feto. La Chiesa cattolica spagnola ha subito promosso varie iniziative contro questo progetto di legge: in questi giorni, in particolare, è stata organizzata una campagna informativa nella quale si sottolinea che “i bambini non nati rimarranno indifesi” mentre animali come la lince iberica sono protetti dalla legge. “La cosa peggiore – ha affermato Alicia Latorre, presidente della Federazione spagnola delle Associazioni in favore della vita – è che si parla dell’aborto come di un diritto”. “Faremo tutto ciò che è in nostro potere – ha aggiunto – per fermare questa legge”. Secondo un sondaggio realizzato dalla società Sigma 2, la legge è respinta da una chiara maggioranza di cittadini. Effettivamente il 43,1% delle donne sono contrarie alla legge. Complessivamente, il 40,5% della popolazione respinge il progetto. Un’altra decisione controversa, presa nei giorni scorsi dal governo spagnolo, è quella di autorizzare la vendita in farmacia della “pillola del giorno dopo” anche a minorenni e senza obbligo di ricetta. A questa decisione sono subito seguite le reazioni della Chiesa e dei movimenti in difesa della vita. L’associazione “Diritto a vivere” ha sottolineato che l’istituzione dell’aborto “libero” costituisce “un’aberrazione medica e umanitaria” che consente alle minorenni di abortire “senza che i genitori siano informati”. La segreteria generale della Conferenza Episcopale Spagnola, per indicazione espressa del Comitato Esecutivo, riunito ieri, ha di nuovo richiamato gli orientamenti che l’episcopato ha reso pubblici dal 1998 al 2001. Il 18 giugno 1998 è stato pubblicato il documento “L’aborto con la pillola è anche un crimine”, dove si sottolinea che l’aborto chimico è tanto immorale come quello “chirurgico” perché si tratta dell'eliminazione di un essere umano innocente. Mesi dopo, nell’ottobre di quello stesso anno, la Commissione Permanente ha poi pubblicato una nota intitolata “Con la pillola si uccide”. Nel dicembre dell’anno 2000, la sottocommissione per la Famiglia e Difesa della Vita della Conferenza Episcopale Spagnola ha pubblicato una nuova Nota su “La pillola del giorno dopo” definita “autentica tecnica abortiva”. Il 27 aprile 2001 un’altra nota dell'Assemblea Plenaria della Conferenza episcopale spagnola: “La pillola del giorno dopo, nuova minaccia contro la vita”. (A cura di Amedeo Lomonaco) RealAudioMP3







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