Santuario dell’Annunciazione. Il Papa ai cristiani: abbiate il coraggio
di restare in questa terra sull'esempio di Maria
La giornata di ieri si è conclusa con la celebrazione dei Vespri nella Grotta dell’Annunciazione,
nel Santuario di Nazareth. Benedetto XVI ha incoraggiato ancora una volta i cristiani
a rimanere in Terra Santa, indicando in Maria un esempio da seguire. Il Papa si è
inoltre soffermato sul “mistero gioioso” dell’Incarnazione con il quale Dio è in entrato
in una nuova permanente relazione con noi. Il servizio di Alessandro Gisotti: (Ave
Maria)“Avvenga di me secondo la tua parola”: il “sì” di Maria che ha
cambiato la storia dell’umanità risuona ancora tra le rocce della Grotta dell’Annunciazione.
E’ un luogo nascosto, “lontano dagli sguardi del mondo”, che Benedetto XVI visita
con sentimenti di “profonda commozione”. Qui, in questa Grotta di Nazareth, rammenta
il Santo Padre, “la Parola di Dio si è fatta carne ed è venuta ad abitare fra noi”.
Il Papa rivolge, dunque, il suo affettuoso pensiero ai cristiani di Terra Santa e
li incoraggia a trovare in Maria l’esempio per affrontare le difficoltà: “In
the State of Israel and the Palestinian Territories…” “Nello Stato di
Israele e nei Territori palestinesi – osserva il Papa – i cristiani formano una minoranza
della popolazione”. A volte, riconosce, “vi sembra che la vostra voce conti poco.
Molti dei vostri amici cristiani sono emigrati, nella speranza di trovare altrove
maggiore sicurezza e migliori prospettive”. “La vostra situazione – rileva il Papa
– richiama alla mente quella della giovane vergine Maria, che condusse una vita nascosta
a Nazareth, con ben poco per il suo quotidiano quanto a ricchezza e ad influenza mondana”.Quindi,
ha levato un’esortazione: “Have the confidence
to be faithful to Christ and to remain here…” “Abbiate il coraggio di
essere fedeli a Cristo e di rimanere qui nella terra che Egli ha santificato con la
sua stessa presenza! Come Maria – ha proseguito – voi avete un ruolo da giocare nel
piano divino della salvezza, portando Cristo nel mondo, rendendo a Lui testimonianza
e diffondendo il suo messaggio di pace e di unità”. Benedetto XVI ha rinnovato il
suo appello all’unità affinché la Chiesa nella Terra Santa possa essere riconosciuta
come un segno di comunione con Dio e con tutto il genere umano: “Your
unity in faith, hope and love is a fruit…” “La vostra unità nella fede,
nella speranza e nell’amore – ha detto ancora – è un frutto dello Spirito Santo che
dimora in voi e vi rende capaci di essere strumenti efficaci della pace di Dio, aiutandovi
a costruire una genuina riconciliazione tra i diversi popoli che riconoscono Abramo
come loro padre nella fede”. Il Papa ha offerto quindi una appassionata riflessione
sul Mistero dell’Incarnazione, una nuova Creazione, ha detto, in cui Dio si è unito
con la nostra umanità creata ed è entrato in una “permanente nuova relazione con noi”:
“The wonder of the Incarnation continues to challenge
us…” “Il prodigio dell’Incarnazione – ha affermato – continua a sfidarci
ad aprire la nostra intelligenza alle illimitate possibilità del potere trasformante
di Dio, del suo amore per noi, del suo desiderio di essere in comunione con noi”.
Questo “gioioso mistero”, ha detto il Papa, ci dà "la sicura speranza che Dio continuerà
a condurre la nostra storia”, che il suo amore ci renderà una cosa sola con Lui e
ci riempirà con la sua vita. (Magnificat)