2009-05-15 13:25:15

Pizzaballa: il Papa mostra che la pace in Terra Santa non è un'utopia


Un viaggio molto intenso quello di Benedetto XVI, iniziato l’8 maggio ad Amman. Ascoltiamo in proposito la riflessione del Custode di Terra Santa padre Pierbattista Pizzaballa, al microfono di un altro dei nostri inviati, Sean Lovett:RealAudioMP3  
 
R. - E’ vero, è stata una settimana molto intensa. All’inizio eravamo, come sempre in questo Paese, un po’ in ansia; ci chiedevamo come sarebbe stato ricevuto il Papa. Devo dire che il bilancio è assolutamente positivo. Il Papa è riuscito a dare una parola chiara, forte, innanzitutto ai cristiani di Terra Santa e poi in questo contesto interreligioso anche a musulmani ed ebrei. Senza cadere nella retorica ha detto le cose che si devono dire. Una parola chiara, con quello spirito di libertà, di serenità, che ha lasciato un senso di gratitudine ma di libertà anche nell’ascoltatore.
 
D. - In questa settimana la parola “shalom”, “salaam”, “pace”, “peace”, l’abbiamo letta e sentita più volte. Può cambiare qualcosa?
 
R. - La pace vera qui richiederà sicuramente molto tempo. Quella pace che è basata sulle integrità, sulla dignità delle persone, su rapporti assolutamente liberi, sulla fiducia. Questo richiederà molto tempo, però bisogna prepararla. Questi segni, questi gesti, la visita del Papa, ad esempio, sono delle tappe importanti che indicano la meta e, soprattutto, fanno vedere che è possibile; non è un sogno, un’utopia, ma se lo vogliamo può essere realtà.
 
D. - Di tutti i luoghi meravigliosi che abbiamo visto, di tutti i momenti meravigliosi che abbiamo vissuto, qual è la cartolina, la fotografia che lei personalmente farà ingrandire, incorniciare per mettere sulla parete della sua stanza?
 
R. - Ci sono diversi momenti. Uno è il Cenacolo che è forse il momento più povero dal punto di vista esterno ma anche molto intenso, molto bello, molto forte. L’altro è la Messa a Nazareth, questo mare oceanico di fedeli… Questi due momenti fanno vedere due lati di questa vita. Il Cenacolo fa vedere la povertà, le difficoltà, la solitudine. A Nazareth, invece, abbiamo visto la bellezza, l’entusiasmo, la passione che c’è. La Terra Santa è tutte e due queste cose.







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