Nord Kivu: il Jesuit Refugee Service lancia l’allarme per la situazione degli sfollati
Nel corso delle ultime tre settimane nel nord Kivu, nella Repubblica Democratica del
Congo, le sedicenti Forze democratiche per la liberazione del Rwanda (Fdlr), hanno
intensificato le rappresaglie contro la popolazione civile in risposta all'offensiva
congiunta rwandese-congolese di febbraio. E’ quanto si legge in un comunicato del
Jesuit Refugee Service (Jrs), inviato all'Agenzia Fides. L'operazione congiunta congolese-rwandese
è frutto di un più ampio accordo tra i due governi, per mettere fine alle attività
di un altro movimento ribelle, guidato da Laurent Nkunda, che era appoggiato dal Rwanda.
In cambio dell'arresto di Nkunda e della sponsorizzazione di un accordo di pace con
il suo movimento, il Rwanda ha ottenuto di poter sferrare un'offensiva contro i ribelli
che però si stanno vendicando contro la popolazione innocente. E’ in preparazione
– si sottolinea nel testo - un'offensiva nel Kivu meridionale dove i ribelli hanno
diverse roccaforti. “Le associazioni per i diritti umani continuano a mettere in guardia
sul fatto che un'operazione militare aumenta considerevolmente il rischio di rappresaglie
contro la popolazione locale. L'apertura di un altro fronte nel sud rischia di aggravare
la già preoccupante situazione umanitaria nel nord”. (A.L.)