2009-05-15 09:43:41

L'incontro con i capi religiosi. Il Papa: salvaguardare i bambini da fanatismo e violenza


La suggestiva immagine del Papa che stringe la mano del rabbino David Rosen e di un imam della Galilea ha concluso l’incontro, ieri pomeriggio, nell’auditorium nel Santuario dell’Annunciazione a Nazareth, con i capi religiosi della Galilea, in rappresentanza di cristiani, musulmani, ebrei e drusi. Benedetto XVI ha ricordato che la pace è un dono di Dio che l’uomo deve realizzare col suo impegno. Quindi ha sottolineato la necessità di salvaguardare i bambini da fanatismo e violenza. Il servizio di Sergio Centofanti.RealAudioMP3  
 
L’incontro con i capi religiosi della Galilea è stato caratterizzato in particolare dalla sfida educativa: il Papa ha affermato che plasmando i cuori dei giovani si plasma “il futuro della stessa umanità”: 

"Christians readily join Jews, Muslims, Druze...
I Cristiani volentieri si uniscono ad Ebrei, Musulmani, Drusi e persone di altre religioni nel desiderio di salvaguardare i bambini dal fanatismo e dalla violenza, mentre li preparano ad essere costruttori di un mondo migliore”.
 
 
Ma se la pace è “un dono di Dio” - ha aggiunto - “non può essere raggiunta senza lo sforzo umano:
 
 
"Lasting peace flows from the recognition...
Una pace durevole proviene dal riconoscimento che il mondo non è ultimamente nostra proprietà, ma piuttosto l'orizzonte entro il quale noi siamo invitati a partecipare all'amore di Dio e a cooperare nel guidare il mondo e la storia sotto la sua ispirazione. Non possiamo fare con il mondo tutto quello che ci piace; anzi, siamo chiamati a conformare le nostre scelte alle complesse e tuttavia percettibili leggi scritte dal Creatore nell'universo e a modellare le nostre azioni secondo la bontà divina che pervade il regno del creato”.
 
 
Benedetto XVI ha ribadito che “la creazione ha una ragione ed uno scopo. Lungi dall'essere il risultato di un fato cieco, il mondo è stato voluto da Dio e rivela il suo splendore glorioso”.
 
 
In questo contesto, ha incoraggiato i rappresentanti delle diverse tradizioni religiose a promuovere una "cultura della pace", “ad esercitare il vicendevole rispetto”, “ad alleviare le tensioni concernenti i luoghi di culto, garantendo così un ambiente sereno per la preghiera e la meditazione” operando per “l'unità della famiglia umana”. L’incontro si è concluso con tutti i presenti che si sono stretti le mani levandole in alto - il Papa era vicino al rabbino Rosen e ad un imam – mentre un canto faceva risuonare con gioia le parole “Shalom, Salaam, Peace”.
 
(canto)







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